Con il decreto Sicurezza è vietato guidare auto con targa straniera

Dal primo dicembre dello scorso anno chi è residente in Italia da oltre sessanta giorni non può guidare un veicolo immatricolato all’estero. La norma contenuta nell’articolo 93 del Codice della Strada inserita dal Decreto Sicurezza ha creato più di qualche problema nelle aree di confine come quella di Gorizia. Al netto di chi ricorreva alla cosiddetta “esterovestizione” per godere di una serie di vantaggi come il mancato versamento del bollo, il pagamento ridotto dell’assicurazione, la mancata notifica di multe e la sottrazione del veicolo ai controlli del Fisco, nell’Isontino si sono registrate situazioni paradossali come quella del padre che non poteva più guidare la macchina della figlia che aveva trasferito la residenza a Nova Gorica perché lì viveva con la sua nuova famiglia. O quella, opposta, di una slovena che dopo essersi trasferita a Gorizia, nell’attesa di poter avere le nuove targhe, ha dovuto noleggiare una macchina per 10 settimane.

Il giro di vite però ha permesso anche di scoprire 34 veicoli con documenti apparentemente in regola che in realtà in regola non erano e che, per questo, sono stati segnalati dalla Motorizzazione civile all’autorità giudiziaria che li ha quindi bloccati. «Se in una realtà piccola come la nostra, in pochi mesi, abbiamo raggiunto questi numeri, è facile immaginare cosa può succede nelle città più grandi», osserva Roberto Kravos, responsabile della Motorizzazione di Gorizia.

Gli uffici cercano di evadere le richieste il più in fretta possibile, ma come tutte le amministrazioni anche la Motorizzazione deve fare i conti con un organico ridotto all’osso. «Nell’arco di 20 giorni cerchiamo di fare tutto», assicura Kravos. —

S.B.

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