Con i geografi per un giorno puoi capire dove sei
TRIESTE Fino a pochi anni fa possedere un navigatore satellitare per la propria auto era un lusso che pochi si potevano permettere, oggi invece, con lo smarthphone, il navigatore ce l'abbiamo sottomano anche quando passeggiamo per le vie cittadine.
La georeferenziazione, ovvero la tecnica che permette di associare ad un dato in formato digitale una coppia di coordinate che ne fissino la posizione sulla superficie terrestre, la usiamo per ritrovarci nel reticolo di strade di una città che non conosciamo. Ma viene anche utilizzata per inserire tra i dati delle foto che scattiamo e dei messaggi che inviamo la nostra posizione, che possiamo rendere pubblica, con le dovute attenzioni, sui social network. Gran parte delle attività che svolgiamo su internet sono georeferenziate, fanno cioè riferimento alla nostra posizione nello spazio. Sfruttano queste tecnologie i due laboratori “MAPPami” e “Geografi per un giorno”, parte delle numerose attività che saranno proposte dall'Università di Trieste all'interno del grande gazebo che verrà allestito in Piazza Unità in occasione di Trieste Next, da venerdì 25 a domenica 27 settembre. I due laboratori, riservati alle scuole nella mattinata del venerdì e poi aperti a chiunque voglia parteciparvi, sono curati da Giuseppe Borruso, professore associato di Economic Geography e di Geografia delle Reti presso il Deams dell’Università degli Studi di Trieste, assieme ai suoi studenti del corso di Geografia delle Reti.
In “MAPPami” i visitatori di Trieste Next saranno guidati dai volontari in un’attività di “check-in” geografico. I partecipanti potranno inserire su una mappa digitale una bandierina virtuale corrispondente al proprio luogo di provenienza. Durante le giornate dell’evento si accenderanno sulla mappa tanti punti quanti saranno i visitatori della manifestazione, illustrando in modo dinamico la partecipazione all’evento e mostrando i principali luoghi di provenienza del pubblico. Questa attività sarà utile per spiegare gli utilizzi e le funzionalità della cartografia digitale e dei Sistemi Informativi Geografici. I volontari saranno disponibili durante tutta la manifestazione per registrare i visitatori.
“Geografi per un giorno” invece riguarda la cosiddetta “citizen science”, e sarà finalizzata a mostrare come i cittadini, con un addestramento minimo e utilizzando i propri smartphones o tablet, possono agire come “sensori urbani”, contribuendo a raccogliere dati georeferenziati d'interesse pubblico sulla propria città. In questo caso i cittadini, guidati dai volontari, saranno chiamati a mappare i luoghi della città dal punto di vista dell'accessibilità, segnalando tramite un'app (GeoODK) e un apposito sito web, la presenza o assenza di rampe, marciapiedi sconnessi e tutto ciò che può creare problemi alle persone con disabilità, ma anche alle mamme che spingono un passeggino. Basterà scattare una foto o inviare un commento per segnalare, con il proprio smarthphone o tablet, i luoghi della città caratterizzati da criticità o accessi agevolati. La raccolta dati porterà i partecipanti nelle varie zone del centro cittadino. Terminata questa attività i diversi gruppi si recheranno presso lo stand di Trieste Next per scaricare i dati e seguire le prime elaborazioni effettuate dai ricercatori dell’Università di Trieste, che potranno così disporre di informazioni preziose per la creazione di una vera e propria mappa dell'accessibilità urbana. (giu.ba.)
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