Comuni, da Trieste a Grado Bernetti ritrova Terranova

Il mobility manager che ha lavorato per anni nell’amministrazione Dipiazza con l’allora segretario generale ha vinto il concorso per un dirigente di ruolo
Di Piero Rauber
Lasorte Trieste 18 09 04 - Sala Giunta - Mobilità - Bernetti
Lasorte Trieste 18 09 04 - Sala Giunta - Mobilità - Bernetti

di Piero Rauber

GRADO

Nostalgia canaglia di ritrovarsi a lavorare a fianco di Santi Terranova, il potentissimo segretario generale dell’ex sindaco di Trieste Dipiazza, ora di stanza a Grado, che gli aveva battezzato la carriera da dirigente comunale? O fregola di cambiare aria alla prima occasione dopo il cambio d’amministrazione sancito dalle elezioni comunali triestine di ormai un anno e mezzo fa?

Ma no. Né una né l’altra. Semplicemente un’irrinunciabile chanche di poter migliorare, stabilizzandola, la propria posizione lavorativa, giura il diretto interessato. E con lui il suo attuale assessore, cioè Elena Marchigiani.

Dietrologie e assicurazioni a parte, resta un dato di fatto. Anzi due. Il primo: Giulio Bernetti, il mobility manager di Palazzo Cheba, ha vinto il concorso per un posto da dirigente tecnico a tempo indeterminato bandito dal Comune di Grado, dove prenderà servizio lunedì 31 dicembre per occuparsi di urbanistica, concessioni edilizie e patrimonio.

Il secondo è che l’amministrazione comunale di Trieste, retta dal sindaco Cosolini, ora deve correre ai ripari e trovarsi al più presto un altro mobility manager, setacciando le professionalità interne più che andando a caccia di un esperto fuori dal Municipio, visti i magrissimi tempi di bilancio che corrono.

Viene a mancare, di fatto a metà dell’opera, il papà tecnico del Piano del traffico concepito a inizio 2012 e atteso al varo nel corso del 2013. Il documento infatti è in gestazione negli uffici che fanno capo proprio a Bernetti e che rispondono politicamente all’assessore Marchigiani.

«Ha dimostrato di essere un dirigente ottimo, il lavoro che lui ha svolto con i suoi uffici è stato egregio, è logico che ci dispiaccia che vada a Grado», premette la stessa Marchigiani, benedicendo poi la strada presa da Bernetti: «È comprensibile, la sua scelta. Qui era un dirigente nominato, non di ruolo. Il Comune di Grado invece metteva proprio a disposizione un posto da dirigente di ruolo, per concorso. E lui ci ha provato. È doveroso, con questi chiari di luna, provare a migliorare la situazione lavorativa personale. E chi non l’avrebbe fatto? Tra l’altro è stato correttissimo, ci ha informato subito, non ho niente da dire». Bene ma adesso? Che succede a Palazzo Cheba? «Succede - risponde l’assessore - che noi ci stiamo riorganizzando con grande celerità per il passaggio delle consegne». A chi non è ancora dato sapere. «Stiamo lavorando su questo aspetto, stiamo guardando le risorse interne», chiude la Marchigiani.

È che il tempo stringe. Questa settimana scadono i tempi per la consegna, da parte delle Circoscrizioni, dei pareri sul progetto di Piano così come è stato riadottato un mese fa, con tanto di procedura ambientale Vas, alla luce delle osservazioni e delle opposizioni pervenute agli uffici.

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