Comune “sforna-sigilli”: a Trieste quasi 180 in tredici anni

Il record spetta al mandato bis di Dipiazza: 91 riconoscimenti contro i 26 di Cosolini Tra i premiati Monicelli, Teddy Reno e Salvatores e, di recente, Monassi e Russo
Lasorte Trieste 25/10/16 - Salotto Azzurro, Sigillo Trecentesco a Teddy Reno, Ferruccio Merk Ricordi
Lasorte Trieste 25/10/16 - Salotto Azzurro, Sigillo Trecentesco a Teddy Reno, Ferruccio Merk Ricordi

TRIESTE Tre torri con ai lati due alabarde. È l’immagine riprodotta sul Sigillo trecentesco di Trieste, conferito negli ultimi tredici anni, dall’ottobre del 2004 ad oggi, a ben 177 personalità. Il riconoscimento che l’amministrazione consegna a persone o realtà che si sono distinte nella loro attività, opera e professione, nella nostra città viene donato indubbiamente con una certa frequenza.

 



A riceverlo, oltre a personaggi celebri, imprenditori, atleti, artisti e intellettuali ci sono anche figure istituzionali, alle quali il Comune consegna il sigillo nel momento del loro commiato o durante una visita ufficiale in città. Tra gli insigniti “istituzionali” troviamo prefetti, questori, generali e colonnelli in congedo. Oppure ambasciatori e consoli in visita alla città. Ma anche associazioni, società, realtà benefiche e sportive.

 

L'ELENCO DEI SIGILLI E MEDAGLIE BRONZEE DAL 2004 A OGGI



Scorrendo il lungo elenco che gli uffici del Gabinetto del sindaco hanno inserito in una sorta di registro digitale a partire dal 20 ottobre del 2004 – prima i conferimenti dei Sigilli venivano annotati solo a mano sui registri cartacei e pertanto il recupero dei dati non è semplice –, si leggono nomi come quelli dei principi Carlo e Camilla di Borbone in visita a Trieste nel 2010; del principe Emanuele Filiberto di Savoia, di Mario Monicelli, Uto Ughi, Lino Banfi, Pietro Garinei o del regista Gabriele Salvatores.

Passando in rassegna la lista delle decine di riconoscimenti assegnati, in alcuni casi i triestini potrebbero storcere il naso, mentre in altri non possono che andare fieri nel ricordare alcuni dei personaggi che hanno reso celebre Trieste nel mondo.

Due conti e si coglie al volo che il sindaco Roberto Dipiazza ha dato un contribuito notevole ad alzare la media dei conferimenti. È indubbiamente più “generoso” di Sigilli rispetto al suo predecessore Roberto Cosolini, che nei suoi cinque anni di mandato da primo cittadino ne ha conferiti solo 26. Dipiazza, dall’inizio del suo terzo mandato, ne ha consegnati già 12. Il record è stato raggiunto nel suo secondo mandato: addirittura 91 dal maggio del 2006 al maggio del 2011; ben 48, invece, negli ultimi 18 mesi del suo primo mandato.

Partiamo dal 2004. Dipiazza sta per affrontare l’ultimo anno e mezzo del suo primo mandato da sindaco di Trieste. In quel periodo oltre che ai già citati Monicelli, Garinei ed Emanuele Filiberto di Savoia, assegna il Sigillo trecentesco anche a Tanja Romano, Pino Roveredo, a don Ettore Malnati, a Mario Dukcevic per i 50 anni della sua attività e a Spiro della Porta Xydias. Tra le realtà, vengono scelte anche la Società velica Barcola Grignano e pure le Cooperative Operaie. Durante il secondo mandato di Dipiazza si sono alternati nel Salotto Azzurro a ritirare il prestigioso riconoscimento personalità come Lelio Luttazzi, Sebastiano Somma, Gillo Dorfless, Piero Angela, Roberto Damiani, Giampaolo Pansa, Franco Frattini, Ignazio La Russa e l’allora presidente dell’Autorità portuale, Claudio Boniciolli.

Roberto Cosolini nei suoi 5 anni da sindaco sceglie invece, ad esempio, di donare il Sigillo al regista e premio Oscar Gabriele Salvatores, che girando a Trieste “Il ragazzo invisibile” ha contribuito a valorizzare il fascino della nostra città. E ancora al patron delle Diesel, Renzo Rosso, al maestro Uto Ughi, a Carlo de Incontrera, all’attrice Ariella Reggio e al fotografo Ugo Borsatti.

Il resto è storia più recente. Con i conferimenti del Sigillo da parte di Dipiazza, rieletto al terzo mandato, a Teddy Reno nel giorno del suo 90º compleanno e al soprano Fiorenza Cedolinis. E ancora al presidente della Fondazione CRTrieste Massimo Paniccia, al senatore Francesco Russo, a Zeno D’Agostino, Marina Monassi e Antonio Paoletti in occasione del 261º anniversario della fondazione della Camera di Commercio.

«Ritengo meritino un riconoscimento i tanti imprenditori che non dormono la notte pur di mandare avanti la loro azienda, quelli che hanno creato dal niente importanti realtà – valuta il sindaco Dipiazza –, ma anche chi ci rende orgogliosi di Trieste e i politici o gli amministratori che hanno il coraggio di prendere decisioni che possono risultare anche rischiose, ma che poi contribuiscono al rilancio della città».

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