Comune, in maggioranza un plotone di “debuttanti”
Nel centrosinistra 14 su 25 i consiglieri neofiti dell’aula. Pdl, Lega e Lista Dipiazza schierano invece quasi solo esponenti di lungo corso. L’età media giù a 47,7 anni
Il nuovo avanza? Il “vecchio” lo aspetterà al varco. La neomaggioranza di centrosinistra - che aveva abbracciato in campagna elettorale la linea verde del rinnovamento e ora si trova imbottita di debuttanti, ben 14 su 25, di cui 9 nel Pd - dovrà fare subito i conti con un’ex maggioranza di centrodestra, risvegliatasi opposizione dopo lo sberlone delle urne, stracarica al contrario di gente che di Consiglio comunale, delle sue dinamiche e dei suoi cavilli regolamentari, la sa lunga. Prova ne sia che tra gli 11 neoeletti di Pdl, Lega e Lista Dipiazza non c’è l’ombra di uno che non mastichi politica da un pezzo.
L’OPPOSIZIONE
L’unico, tra questi 11, che in vita sua non si è mai seduto nell’aula cittadina è il segretario e candidato sindaco al primo turno della Lega, Max Fedriga, 31 anni, che vanta però già un triennio da onorevole. L’altro padano in elenco è uno che in Comune c’è stato come socialista ai tempi di Richetti, Prima Repubblica, ed è quel Roberto de Gioia che si è fatto peraltro 15 anni di Consiglio regionale. Nella Lista Dipiazza ecco l’ex sindaco dell’ultimo decennio e il fido Carlo Grilli, 48 anni, che negli ultimi 5 è stato assessore al welfare. Ma è nel Pdl che la neominoranza schiera i “carichi” per esperienza in Municipio: Piero Camber, il veterano dei 41 neoeletti, con 18 anni tra i banchi di piazza Unità (ci è entrato nel ’93 con la prima elezione di Illy), Maurizio Bucci (meno anni all’attivo ma primo ingresso ancor prima del ’93 sotto Staffieri), Paolo Rovis (5 anni consigliere e altrettanti come assessore negli ultimi 10) eppoi Claudio Giacomelli, che di suo detiene un record: a 38 anni vanta già 14 anni di esperienza comunale essendo stato eletto la prima volta nel 1997.
GLI INDIPENDENTI
È tutto? Macché. A destra, fuori dall’orbita Pdl, si rivedono il finiano Michele Lobianco (12 anni di fila tra consiglio e giunta) e soprattutto la coppia Franco Bandelli - Alessia Rosolen di Un’altra Trieste: in 2 fanno 18 anni in Comune, 8 lui e 10 lei, la quale esordì nel ’98 subentrando a Dressi assessore in Regione. Fatte un paio di sottrazioni, gli unici due neoconsiglieri “vergini” che non appartengono alla maggioranza, ma non stannno nemmeno a destra, sono i due grillini Under 40 Paolo Menis e Stefano Patuanelli.
LA MAGGIORANZA
Uno dei 14 debuttanti del centrosinistra è l’unico esponente dei Cittadini - Patrick Karlsen, 33 anni - un altro è il dipietrista Paolo Bassi mentre ulteriori tre esordienti compongono per intero il trio di Sel: il sindacalista dell cgil Marino Sossi, la ginecologa dell’Ass Daniela Gerin e l’ex presidente della Commissione regionale amianto Umberto Laureni. Per loro zero anni di politica comunale e 62 anni di età media. Una tendenza, questa, che si ritrova - meno marcata - anche nel Pd delle novità, che sono appunto nove su 15 consiglieri di partito dove il più navigato risulta essere ora Alessandro Carmi, 39 anni di cui 9 passati sui banchi di piazza Unità e 2 in Consiglio regionale. Basti pensare, ad esempio, che il re delle preferenze personali dei democrats nel nome del padre, Giovanni Maria Coloni, un “deb” pure lui, ha comunque 47 anni. E 47 anni è proprio l’età media dei 15 del Pd, i quali contano invece un’esperienza politica municipale media appena superiore ai due anni. Nel Pdl l’età media è più bassa seppur di pochissimo - 46 anni - ma l’esperienza sfiora i 10 anni a testa.
PIÙ GIOVANI E PIÙ DONNE
I due partitoni si avvicinano a quella che è l’età media dei 41 neoeletti, pari a 47,7, 2 anni e mezzo in meno che nel 2006 (50,3). Allora Margherita e Ds si attestavano a 51,7 e 54,2. Cinque anni dopo il Pd, oltre a rinnovare le facce, le ha svecchiate. Il Pdl con Antonione candidato sindaco, e con Giulio Camber “responsabile” delle liste dei candidati consiglieri, ha puntato sull’usato sicuro, dato che nel 2006 l’età media di Forza Italia e An era di 44,4 e 43,7. L’esperienza media dei 41 resta così di fatto costante, sui 4 anni e mezzo, ma si registra al tempo stesso un deciso incremento di Under 40 (erano 9, diventano 14) e di donne, che restano comunque poche. Da 4 a 7, concentrate peraltro nel centrosinistra, con 4 su 15 nel solo Pd.
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