Comune e animalisti in difesa delle nutrie

Per i roditori, destinati all’abbattimento in base alle direttive regionali, si apre la via della sterilizzazione

MUGGIA . «Siamo disponibili a valutare la congruità di un piano di gestione delle nutrie delle Valle delle Noghere che contempli il ricorso alla sterilizzazione». La lettera dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, alimenta nuove inattese speranze di sopravvivenza per la colonia dei castorini muggesani. I roditori, destinati all’abbattimento in base alle direttive della Regione, sono ufficialmente entrati nelle mire protezionistiche del Comune. «Questa settimana invieremo alla Regione la nostra formale richiesta di sterilizzazione delle nostre nutrie: siamo contrari ad ogni tipo di violenza su questi animali», ricorda Laura Litteri.

Il progetto di tutela delle nutrie promosso dall’assessore all’Ambiente, in strettissima sinergia con Enpa e MujaVeg, dopo aver incassato l’interesse da parte dell’Ispra, sta per arrivare dunque sui tavoli dell’ente che ha invece dichiarato guerra aperta ai roditori presenti in Fvg.

E sotto tiro non poteva non finire anche la colonia muggesana del rio Ospo, una delle più “difficili”, però, da affrontare, per motivi prettamente di confine. La causa è determinata da uno Schengen naturalistico esistente da tempo, come spiega la stessa Ispra: «Le nutrie che frequentano l’area delle Noghere originano dalla vicina Slovenia tramite il rio Ospo. Si tratta quindi di un nucleo non isolato. Ne deriva che, anche riuscendo a rimuovere tutti gli animali della valle Noghere-Ospo-Grandi Motori, questi verrebbero con tutta probabilità rimpiazzati da quelli sloveni attraverso l’asta del rio Ospo che oggi, come negli anni Settanta, mette in connessione questi nuclei». Insomma: abbattere le nutrie sull’Ospo non significherebbe eradicarle per sempre.

E intanto il mondo animalista è tornato alla carica ribellandosi ai metodi cruenti promossi dall’amministrazione regionale. Le associazioni, «non criticando la decisione di eradicare un animale estraneo all’habitat regionale», hanno espresso al contempo il loro «rifiuto categorico verso l’abbattimento». Come spiegato dalle varie realtà animaliste «le nutrie oggi possono venir intrappolate ed uccise a colpi di fucile o con il gas da alcuni soggetti autorizzati. La scelta di utilizzare tali metodi evidenzia una mancanza di rispetto di diritti che dovrebbero esser inviolabili per tutti gli animali».

(r. t.)

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