«Comune di Trieste, consulenze d’oro ma zero euro ai consiglieri»
Non ci sono soltanto i 47.795 euro all’ingegner Francesco Rosato per la consulenza sulla riconversione della Ferriera di Servola, ma vi sono anche 56mila euro per attività connesse alle aree incluse nei Peep (Piani di edilizia economica particolareggiata) a un’ex dirigente, Giuliana Cicognani da poco andata in pensione, 9mila euro ai geometri Pasquale Bucci («fratello di un consigliere regionale del Pdl») e Alessandro Gerdina per predisporre il Piano alienazioni, 67mila e 26 euro a Alessandra de Felice per la realizzazione di “Trieste next, salone europeo della ricerca scientifica” e ancora soldi per il garante dei detenuti, per il consulente fiscale e così via fino a raggiungere una cifra complessiva che per il 2012 ha superato i 2 milioni e 900mila euro e che alla fine del 2013 sarà più o meno equivalente ma che già nei primi trentacinque giorni dell’anno ha toccato il milione.
Il “dossier” sugli incarichi esterni affidati dal Comune è stato sventagliato ieri da Franco Bandelli (Un’altra Trieste) e Maurizio Ferrara e Roberto de Gioia (Lega Nord) andati su tutte le furie dopo che la Conferenza dei capigruppo, con il voto favorevole di tutta la maggioranza di centrosinistra, ma anche dei rappresentanti del Movimento 5stelle e di Futuro e libertà, ha deciso l’azzeramento per quest’anno dei fondi previsti per l’attività dei Gruppi consiliari pari a 13mila euro lordi. «Sono stato io a proporre il taglio - ammette il presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanic (Rifondazione comunista) - in questi momenti di profondissima crisi non si può non dar il buon esempio e non tagliare il tagliabile». Ma Bandelli e la collega di partito Alessia Rosolen, Ferrara e de Gioia hanno preparato una mozione che impegna il Consiglio comunale a rinunciare sì ai 13mila euro previsti per i Gruppi, «ma solo dopo che la Giunta comunale avrà determinato la revoca di tutti gli incarichi e di tutte le consulenze non obbligatori quantificabili nell’ordine di qualche milione di euro».
«Siamo davanti a una gaffe clamorosa della maggioranza composta da “imbranati” - ha attaccato Ferrara - di fronte a uno sperpero in consulenze per milioni di euro come si fa a tagliare a noi qualcosa come 500 euro all’anno che usiamo per telefonate e francobolli? Il centrosinistra si è reso autore di un clamoroso autogol: senza questa assurda proposta non avremmo mai più tirato fuori il dossier sugli incarichi esterni». «Non facciamo demagogia - ha aggiunto Bandelli - facciamo questo non per affossare, bensì per salvare il sindaco che non ha colpe perché le consulenze le decidono gli assessori o i dirigenti dei singoli assessorati e tenuto comunque conto che alcuni incarichi esterni come quelli ai tecnici della sicurezza è doveroso affidarli.»
E poi Bandelli ha snocciolato i casi, a suo dire, più paradossali. Ad esempio allo Studio Ukmar da parte dell’area Risorse economico-finanziarie con quattro diversi provvedimenti tutti datati 6 febbraio: 82mila euro, 18mila, 25mila e 40mila, «che complessivamente fanno 165mila euro». «E tutto questo - ha fatto notare Ferrara - mentre si reclutava come nuovo assessore un dottore commercialista». Nella medesima giornata del primo febbraio sono stati affidati incarichi al perito Riccardo Maritan per 56mila 160 euro, come detto a Cicognani per 56mila euro, al geometra Manuel Corbatti per 56mila 160 euro agli ingegneri Iztok Smotlak e Mario Smrekar per complessivi 13mila 257 euro, all’architetto Marco Stefani per 24mila 979 euro. Il 2 luglio 2012 36mila euro erano stati stanziati a favore del dottor Franco Miracco dall’Area cultura. Per il Punto di ascolto mobbing in data 27 marzo 2012 risultano 6mila 746 euro per Maria Peresson, 7mila euro per Sandra Pellizzoni, 7.200 euro per Fabio Petracci e 7mila 375 euro pert Francesco Gongolo. Il 21 marzo sono stati stanziati 70mila euro per un incarico di due anni a un tecnico in materia di energia al fine di favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili e il risparmio energetico da parte della cittadinanza. «Tutto ciò - ha concluso Bandelli - mentre il Comune negava un gazebo agli operai della Sertubi in lotta per il posto di lavoro.»
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