Comune di Monfalcone: "Ecco le falsità sugli immigrati"
Il Comune paga gli affitti agli stranieri? Falso. Paga loro l’abbonamento sui mezzi urbani, le tessere telefoniche, passeggini e altre dotazioni, l’asilo nido? Falso. E i contributi sono appannaggio degli stranieri? Falso. Sono tutti “privilegi” frutto di luoghi comuni. L’amministrazione scende in campo con una campagna informativa all’insegna della trasparenza. L’iniziativa è stata presentata ieri in Comune, dall’assessore alla Coesione sociale, Cristiana Morsolin. La campagna, che si avvale di pieghevoli, intende sfatare quelle che l’ente locale definisce «stupide dicerie messe in giro da persone in malafede». I pieghevoli sono in distribuzione negli uffici comunali e nei luoghi pubblici (biblioteca, Centro anziani, Centro giovani). La campagna intende affrontare la disinformazione e l’irrazionalità sfruttando la formula delle enunciazioni affiancate dalla risposta “vero o falso”. I temi proposti sono i più ricorrenti, raccolti dai cittadini, ma anche da gruppi e associazioni.
Nessun privilegio, dunque, per le comunità degli immigrati, ma sostegni che seguono le normative vigenti. Regole uguali per tutti anche in ordine alla residenza-abitabilità, ai bar e negozi stranieri, per i quali vengono eseguiti periodici controlli. Così per gli affitti, i contributi, in base alla legge 431/98, vengono assegnati a quanti sono in regola con il pagamento dei canoni e risiedono in città e in regione da almeno 24 mesi (Isee inferiore a 31.130 euro). Quanto ai mezzi pubblici, il Comune nel 2011 ha acquistato 4 abbonamenti per i cittadini meno abbienti, tutti assegnati a monfalconesi. Indistintamente equiparati anche i parametri di abitabilità: minimo 14 mq per i primi 4 abitanti. E ancora i contributi: agevolazioni per la mensa scolastica secondo il reddito, senza distinzione di nazionalità. Altra informazione: gli stranieri residenti pagano più tasse (15%) dei contributi che ricevono (9%). In asilo i bambini immigrati sono 3 su 80, rette sempre calcolate in base al reddito. Nel 2011, inoltre, sono stati controllati in città 150 pubblici esercizi, di cui il 10% stranieri, mentre nei negozi le verifiche sono state 225 (Ispettorato del lavoro, polizia, municipale, Gdf) con le stesse modalità, anche sotto il profilo sanzionatorio.
«Una cosa è il dibattito politico - ha osservato l’assessore Morsolin - altro è il piano istituzionale, per il quale è importante la trasparenza, la comunicazione e l’informazione nell’ambito del rapporto con il cittadino. Riteniamo che per la nostra realtà, caratterizzata da una forte presenza di stranieri, sia opportuno entrare nel merito delle diverse questioni chiarendo la posizione dell’ente locale. È un approccio da sempre mantenuto dall’amministrazione. La linea, anche politica, nel rispetto delle norme vigenti, è quella di dare contributi o sussidi in base a un unico requisito, il reddito, garantito a persone regolarmente presenti nel territorio e che pagano le tasse». L’assessore ha ricordato gli strumenti di controllo utilizzati dall’ente in ordine all’elusione e all’evasione fiscale, «attraverso verifiche incrociate interne, ma anche avvalendosi dell’apporto dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza. Sullo sfondo - ha concluso la Morsolin -, resta il principio di uguaglianza, a prescindere dalla nazionalità. Un criterio biunivoco: non ci sono infatti neppure agevolazioni particolari per il monfalconese rispetto a chi è nato all’estero».
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