Comunali a Trieste, il Pd lancia la campagna e ufficializza Russo: «È il nostro candidato»

Per la prima volta il leader di Punto Franco insieme ai vertici del suo partito. Ma il fronte anti-Dipiazza resta frammentato. Voci di trattative tra dem e M5s
Lilli Goriup

TRIESTE Da piazza Unità il Pd inaugura la propria campagna elettorale e investe ufficialmente Francesco Russo come candidato sindaco del centrosinistra. Ma la giornata non si limita a questo: poco prima, in mattinata, Russo presenta un altro candidato per il Consiglio comunale sotto il vessillo civico di Punto Franco. Si tratta dell’ex assistente zoofilo del Comune, Patrizia Di Lorenzo.

Sul parterre delle grandi occasioni, la segretaria provinciale dem Laura Famulari ha esordito illustrando il programma elettorale del partito: «Il frutto di sei mesi di lavoro interno. Una proposta aperta, che sarà integrata con le segnalazioni dei cittadini. Un progetto per la città, di contrasto alla decadenza cui il centrodestra la sta condannando: vogliono il ripristino di un passato che non tornerà, noi il cambiamento».

I punti chiave, articolati in un documento di diverse pagine, sono Trieste città europea, di mare, turistica, sostenibile, industriale, solidale, con i suoi rioni, mentre «lavoro, sviluppo economico, ambiente, Europa e sociale» rappresentano i temi trasversali. Sono intervenute inoltre Valentina Repini, come rappresentante della segreteria Pd e dei consiglieri comunali, Marina Coricciati in qualità di responsabile del forum Cultura del partito, Caterina Conti in quanto esponente dei circoli dem. «Passo infine la parola a Francesco che è il nostro candidato», ha chiosato Famulari. Russo ha così fatto il suo primo intervento alla presenza del Pd, da ufficiale candidato della coalizione.

«Mi onora che abbiate pensato a me per la corsa a sindaco: nella vita di un politico è il momento più emozionante», ha detto Russo: «Grazie anche di avermi aspettato. Il Pd è al centro di questa avventura ossia la grande coalizione di cambiamento che stiamo costruendo. Questa città può avere di più: non si può più fare spallucce di fronte a una galleria che viene giù, alla terapeutica, al tram. Tre giovani vite sono scomparse nel giro di 24 ore: andrebbe proclamato un lutto cittadino, evidentemente c’è qualcosa che non va, non è accettabile morire così a vent’anni».

Come detto, in una precedente conferenza stampa Russo era al fianco di Di Lorenzo per presentarne la candidatura: avvocato, classe 1962, triestina di origini abruzzesi, è esperta di diritto animale e referente regionale di Link Italia, associazione contro la violenza sulle bestiole. Vuole ad esempio «una città anche a misura di animali, che quelli da compagnia siano trattati in termini di welfare, un piano di ristrutturazioni edilizie che tenga conto delle nidificazioni, migliorare le aree di sgambamento e la collaborazione con il Gattile, in generale un rapporto più equilibrato con la natura». Di Lorenzo ha anche assicurato che non porterà avanti alcuna «mappatura genetica» delle deiezioni canine per risalire ai proprietari negligenti che le abbandonano (come invece proposto da alcuni esponenti del Pd proprio l’altro ieri).

Intanto la frammentazione delle forze alternative al centrodestra continua a preoccupare il gruppo apartitico “La città ai cittadini”, che ne ha a più riprese invocato l’unità in chiave “anti-Dipiazza”, senza riscuotere successo. Proprio l’altro giorno Tiziana Cimolino (si legga l’intervista qui sotto) ha ufficializzato la propria candidatura a sindaco, alla guida di un’alleanza tra Verdi e Sinistra in Comune, lista che riunisce Rifondazione e altri della sinistra radicale. Tra i principali sfidanti dell’uscente Roberto Dipiazza ci sono poi Riccardo Laterza per Adesso Trieste, Franco Bandelli per Futura, Alessandra Richetti per il M5s: l’unica cui “La città ai cittadini” ha riconosciuto di essersi detta disposta a fare un passo indietro nel caso subentri una candidatura considerata unificante e “neutra” alla Zeno D’Agostino. Secondo alcuni rumor, inoltre, nelle ultime settimane i vertici di Pd e M5s starebbero parlando dei reciproci punti di convergenza programmatica, che si sono visti sia nei governi Conte II e Draghi che a livello locale, dove ci si chiederebbe come poter fornire un altro governo alla città. Richetti e fonti vicine al Pd smentiscono tuttavia l’idea che sia in corso una trattativa per arrivare a un accordo pre-elettorale. —

Argomenti:comunali 2021

Riproduzione riservata © Il Piccolo