Comunali a Gorizia, il candidato Devetag lancia il programma: «Guardiamo a Nova Gorica»

Il candidato sindaco di Gorizia 3.0 e Azione: «Oggi questa città è stata ridotta a essere solo un paesone. Diventi riferimento dell’ex provincia e della Goriska»
Francesco Fain
Antonio Devetag
Antonio Devetag

GORIZIA «Il nostro è un programma di rinascita». A dirlo, manifestando orgoglio, è Antonio Devetag, candidato sindaco di Gorizia 3.0 e Azione.

«La nostra visione della città – argomenta l’ex assessore alla Cultura – trova i suoi presupposti fondamentali nella restituzione a Gorizia di un ruolo in un’area vasta: risultato che si può ottenere soltanto restituendo sostanza alla funzione di capoluogo che Gorizia ha sempre avuto e, senza il quale, è solo un paesone a guardia di un confine che non c’è più. Lo può fare insieme a Nova Gorica allargando l’area del Gect alla Goriska e alla ex provincia di Gorizia: solo così le due città saranno il centro di un’area funzionale, politicamente rilevante e abbastanza vasta e popolata da contare nelle decisioni di macroarea, regionali o nazionali. Le due città, in questo modo, avranno la forza di ritagliarsi un ruolo importante. Gioverebbe soprattutto alla parte italiana, che non conta più nulla in Friuli Venezia Giulia e che conterà zero al Parlamento italiano quando scadrà il mandato di Guido Pettarin, il nostro ultimo parlamentare grazie legge taglia-onorevoli».

Devetag parla della necessità di nuovo ruolo politico in Regione «che consenta a Gorizia di scegliere in autonomia collaborativa il suo futuro legato al turismo e alla cultura: supporti necessari al rilancio di quel ruolo emporiale di cui, finora, si è solo chiacchierato. Per quanto ci riguarda, crediamo che Gorizia con il suo territorio che varca i confini nazionali ha tutte le potenzialità per diventare attrattiva nel comparto del turismo culturale e green, soprattutto nel momento in cui si possono usare le potenti leve della Capitale europea della cultura 2025». Ma – ammonisce il candidato – per creare condizioni che avvantaggino economicamente la rete commerciale, dell’accoglienza, della ristorazione «bisognerà creare un asset cittadino forte che leghi in un progetto comune di rilancio il Comune, la Cciaa Vg, la Fondazione Carigo, Confindustria, Confartigianato, l’Apt, le Partecipate comunali: le istituzioni goriziane dovranno aderire a un piano complessivo che risolva, una volta per tutte, nodi finora irrisolti e quasi sempre elusi, come la destinazione dell’area dell’aeroporto, quella del quartiere fieristico di via della Barca, una reale valorizzazione della Riviera dell’Isonzo, il rilancio del mercato coperto come vetrina dei prodotti eccellenti di un’area che comprende la provincia di Gorizia e la Goriska. Parimenti – argomenta Devetag – riteniamo assurdo che i comparti museali ed espositivi (Museo della cultura ebraica in Sinagoga che tanto per precisare fu il sottoscritto a realizzare, Museo-Pinacoteca di palazzo Attems, Museo della Grande Guerra e delle Arti applicate, Fondazione Coronini, Castello, Museo dell’Arcidiocesi in Santa Chiara, Museo naturalistico Emil Komel non operino all’interno di un grande disegno di promozione culturale e turistica della città. Oggi, si va in ordine sparso spesso seguendo tracciati autoreferenziali senza alcuna ricaduta concreta e soprattutto duratura per l’economia cittadina», la sottolineatura del candidato sindaco.

Intanto, oggi le due liste approfondiranno il tema “Aeroporto passato presente e soprattutto futuro”. L’incontro vuole rispondere al quesito «Che fare del Duca d’Aosta? ». L’appuntamento è per le 18.30, nella sede elettorale di Gorizia 3. 0 e Azione, in via Oberdan 9/A. Assieme allo stesso Devetag interverrà Bartolomeo Conti.

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