Comunali 2021, primi sondaggi: Dipiazza il vero rivale della Lega. E a Monfalcone Cisint pronta a cercare il bis

Il Carroccio commissiona un sondaggio con particolare focus sul sindaco in carica a Trieste. Fra i nomi inclusi ci sono quelli dell’assessore regionale Roberti e del dem Russo. Cinque anni dopo il filotto 2016 del centrodestra si tornerà alle urne anche a Muggia, Pordenone e Grado
Pierpaolo Roberti e il sindaco Dipiazza
Pierpaolo Roberti e il sindaco Dipiazza

TRIESTE Il 2021 sarà un anno chiave per la politica regionale: si voterà infatti per eleggere i sindaci di Trieste, Pordenone e Monfalcone (alle urne qualche mese dopo le prime due), oltre che quelli di Grado e altre 36 amministrazioni. I partiti stanno quindi iniziando a muovere le pedine su una scacchiera che si presenta piuttosto complessa da decifrare, visto quanto sta avvenendo a Roma e quanto – per citare un politico di lungo corso – le «alleanze a geometria variabile» possano mutare in maniera rapida.

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Stefano Patuanelli


La Lega ha iniziato le danze commissionando a Swg un sondaggio per testare alcuni nomi. E soprattutto per valutare il “sentiment” sulla giunta di Trieste guidata da Roberto Dipiazza. Il capoluogo giuliano nelle ultime due tornate elettorali è stato la cartina di tornasole della Regione, un po’ l’Ohio del Friuli Venezia Giulia, visto che alla vittoria del centrosinistra con Roberto Cosolini nel 2011 è seguita quella di Debora Serracchiani e dopo il ritorno di Dipiazza nel 2016 è arrivata l’affermazione del centrodestra con Massimiliano Fedriga. Per il Carroccio i sondaggi non sono una novità come testimonia anche quello di fine settembre, voluto dallo stesso Fedriga, sull’operato della giunta regionale. Ambienti della Lega confermano che la consultazione è stata effettivamente commissionata, ma si tratterebbe più che altro di un “tagliando” per poter eventualmente apportare dei correttivi da qui al voto 2021.

Leggendo le domande però si va oltre a una valutazione su miglioramento e peggioramento di Trieste, con un focus su Dipiazza con la richiesta di elencarne i pregi e i difetti e di valutare la sua capacità di reggere anche fisicamente un nuovo mandato (al momento sono tre a Trieste, due fra 2001 e 2011 e quello in corso iniziato nel 2016, e uno a Muggia).

Le domande poi si spostano sui politici più conosciuti a livello locale, con un elenco che comprende due rappresentanti del Movimento 5 stelle, l’attuale ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e il consigliere regionale Andrea Ussai, gli assessori regionali Pierpaolo Roberti e Alessia Rosolen, il consigliere regionale del Partito democratico Francesco Russo e l’outsider Mitja Gialuz, presidente di Barcolana. “A sorpresa” manca il nome dell’attuale vicesindaco del Carroccio, Paolo Polidori, a conferma delle voci che lo raccontano non intenzionato a candidarsi. Il quadro attuale vorrebbe Dipiazza pronto per un quarto mandato a Trieste, così da chiudere la partita Porto vecchio, con la Lega disposta a rinunciare alla poltrona in cambio degli assessorati di peso in giunta. A questo si aggiunge anche che Roberti, l’unico nome del Carroccio nell’elenco del sondaggio, in questo momento vorrebbe portare a compimento il percorso iniziato in Regione e magari puntare in futuro a Roma.

Il candidato 5 stelle difficilmente sarà in realtà uno tra Patuanelli e Ussai mentre la presenza di Rosolen nella consultazione potrebbe rappresentare più che altro un piano B. Già una volta è stata candidata di “rottura” contro Forza Italia, partito però passato dal 20 per cento al 5 e dunque non più in grado di porre veti. Il nome del centrosinistra potrebbe essere quello di Russo, a patto però di poter lavorare su una candidatura che vada oltre al concetto di centrodestra e centrosinistra, con alla base il progetto di città metropolitana e un obiettivo che guarda ai moderati che vorrebbero evitare una giunta a trazione leghista. Gialuz, invece, al momento pare una ipotesi tramontata per gli impegni professionali e quelli legati alla Barcolana. Nell’elenco manca un nome di Fratelli d’Italia che è alla finestra e punterebbe ad avere ruoli politici di peso, ma non di vertice, in una operazione simile a quella che ha portato Fabio Scoccimarro ed Elisa Lodi rispettivamente in giunta regionale e nell’esecutivo comunale.

Non solo Trieste: ad eleggere il sindaco sarà anche la città dei cantieri e proprio a Monfalcone Anna Maria Cisint, che più volte ha ripetuto di volersi concentrare sul mestiere di sindaco respingendo la tentazione di altri incarichi, cercherà il bis del successo di fine 2016, un momento storico dopo decenni di dominio dei partiti della sinistra. La candidata leghista la spuntò tra l’altro nettamente, con il 62,5% dei voti contro il 37,5% dell’uscente Silvia Altran, una differenza di oltre 2.600 preferenze che confermò un trend già chiaro pochi mesi prima con il doppio trionfo del centrodestra a Trieste e a Pordenone.

Massimiliano Fedriga con Anna Maria Cisint
Massimiliano Fedriga con Anna Maria Cisint

Nel comune che era stato per 15 anni filati del centrosinistra (due mandati di Sergio Bolzonello, uno di Claudio Pedrotti), a conquistare il municipio fu Alessandro Ciriani, già presidente della Provincia. Già avanti di una dozzina di punti su Daniela Giust, sostenuta da Pd e liste civiche, il candidato di Fratelli d’Italia e di un centrodestra compatto, dominò il ballottaggio (59 a 41) e alimentò la sensazione del vento cambiato. 

Tra gli altri Comuni in Fvg andranno al voto anche Muggia, Ronchi, Romans, Grado, Latisana e Palmanova.

 

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