«Complesso delle Ville Bianchi bene pubblico esente da oneri»
GRADO. È dal 1998, da quando è stata rilasciata la concessione edilizia che il Comune cerca di incassare dalle Ville Bianchi Spa quanto previsto (compresi gli interessi circa 85 mila euro) per le opere di costruzione e urbanizzazione delle Ville Bianchi. Importo che a oggi, come si rileva nella delibera di giunta, non è stato ancora versato nella casse comunali. Oltre alla questione del capitale c'è, però, anche quella relativa alle sanzioni amministrative tanto che in merito c’è il ricorso al Consiglio di Stato che è stato presentato dalla Ville Bianchi Spa.
Anche il Comune ha deciso di costituirsi in giudizio sulla medesima vicenda innanzi allo stesso Consiglio di Stato. L’avvocato Paola Ginaldi che difende le Ville Bianchi Spa precisa che il Tar ha respinto la richiesta formulata in giudizio dal Comune di condanna al pagamento delle sanzioni amministrative, accogliendo l’eccezione di intervenuta prescrizione delle Ville Bianchi, e sul punto ha trasmesso la sentenza alla Procura della Corte dei Conti. Il ricorso dinanzi al Tar era stato proposto dal Comune di Grado «a quasi dieci anni di distanza – precisa l’avvocato Ginaldi - dall’inizio di un precedente giudizio erroneamente instaurato dinanzi al Tribunale di Gorizia, il quale ha accolto l’eccezione di carenza di giurisdizione del Tribunale stesso sollevata dalla Ville Bianchi spa». In quanto al ricorso al Consiglio di Stato, lo stesso avvocato Paola Ginaldi afferma che è basato sul riconoscimento del complesso delle Ville Bianchi sancito dal decreto del Ministro per i Beni culturali ed ambientali dd. 22/8/1994 quale «immobile di interesse particolarmente importante ai sensi della L. 1089/1939, e sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nella legge stessa». «La Ville Bianchi ritiene infatti che il complesso rivesta il carattere di bene di interesse pubblico, riconosciuto dallo Stato, ma non considerato dal Tar, e che quindi vada esente dagli oneri di urbanizzazione». Spiega ancora l’avvocato che inoltre anche l’opera di recupero degli edifici storici compiuta dalla Ville Bianchi risponde a un pubblico interesse, così come l’ impiego di numeroso personale. «Infine la Ville Bianchi – afferma l’avvocato Ginaldi - rileva la disparità di trattamento dell’attività turistico-ricettiva rispetto agli edifici a destinazione residenziale, che pone ostacoli all’ attività produttiva, anziché incoraggiarla». L’ultima precisazione del legale è che all’udienza fissata per il prossimo 17 febbraio si discuterà della sola sospensiva. (an.bo)
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