Comparto unico Fvg: la trattativa s’incaglia sul salario accessorio

Alla proposta di destinarvi almeno il 15% dei 15 milioni totali i sindacati oppongono l’ipotesi di un nuovo stato di agitazione
Una protesta dei lavoratori del comparto unico sotto il Consiglio regionale
Una protesta dei lavoratori del comparto unico sotto il Consiglio regionale

UDINE. Non è stata la volta buona, nemmeno stavolta. Non per carenza di dati - ora ci sono tutti - ma per il mancato accordo sulla ripartizione delle risorse. La partita del rinnovo contrattuale del comparto unico che riguarda poco meno di 14mila persone nella regione Fvg rimane aperta. Il nodo irrisolto, quello che fa dire ai sindacati che un nuovo stato di agitazione potrebbe essere proclamato in tempi brevi, è quello del salario accessorio. La delegazione trattante di parte pubblica condotta da Luca Tamassia, fa sapere un comunicato unitario delle segreterie regionali di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Cisal enti locali, presenti ieri al tavolo con Mafalda Ferletti, Massimo Bevilacqua, Maurizio Burlo e Paola Alzetta, propone che le risorse per il rinnovo (15 milioni su una massa salaria di complessivi 580 milioni) siano destinate per almeno il 15% a incrementare il salario accessorio, stanziamento al quale andrebbero aggiunti i risparmi dei prossimi pensionamenti, 1080 nel triennio 2016-2018. Proposta cui le categorie contropropongono la richiesta del 100% dei 15 milioni da distribuire in busta paga, dopo sette anni di mancato incremento salariale.

 

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«Vista la non disponibilità a una discussione sul merito degli aumenti e i troppi mesi trascorsi inutilmente dalla preintesa di giugno - è l'annuncio di Cgil, Cisl, Uil e Cisal - riuniremo i delegati per valutare assieme come proseguire una trattativa che torna ad essere tutta in salita».

Il solo passo avanti è dunque sulle cifre delle "teste" al lavoro a palazzo. A partire dai pensionamenti, 1080 appunto tra i 779 degli enti locali e i 301 della Regione, all'incirca l'8% del contingente oggi in servizio. Per proseguire con i part-time, 1456 negli enti locali, 311 in Regione. Numeri che consentono di confermare l'aumento sulla carta del 2,7% sulla paga base e dello 0,4% della vacanza contrattuale già percepita dai dipendenti.

Restano da condividere pure i contenuti della riforma del comparto, altro tema su cui le parti restano distanti. «Abbiamo fatto osservazioni e richieste, in parte accolte - riassumono i sindacati dopo un secondo incontro, presente l'assessore Paolo Pantonin -, ma restano determinanti il peggioramento delle relazioni sindacali previsto dal testo di legge e le forti incursioni legislative in tema di contratto. Chiederemo un confronto con la commissione consiliare per spiegare anche in quella sede le nostre preoccupazioni per una deriva unilaterale su materie contrattuali». Critico pure Matteo Cernigoi di Ugl Fvg: «Curioso come l'intento di migliorare i servizi della pubblica amministrazione, per renderla più agevole meno costosa e più efficiente, possa rischiare di tradursi strada facendo in una riforma penalizzante e a scapito di tutto il personale del comparto».

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