Comitati e ambientalisti: raggi X al rigassificatore

Ieri in Biblioteca il primo degli incontri promossi dal Comune per fornire un’informazione completa sull’impianto in vista delle future osservazioni
Di Laura Borsani
Bonaventura Monfalcone-02.09.2014 Riunione sul rigassificatore-Biblioteca-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-02.09.2014 Riunione sul rigassificatore-Biblioteca-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Il progetto di mini-rigassificatore proposto da Smart Gas ha monopolizzato l’attenzione, ieri pomeriggio alla Biblioteca civica, passando in rassegna la voluminosa documentazione in possesso dell’amministrazione comunale che dovrà esprimere il parere (non vincolante) alla Regione entro metà settembre. Quello di ieri è stato il primo incontro promosso dal Comune, dedicato ai “portatori di interesse”, associazioni ambientaliste, comitati di rione, ordini professionali. Scopo dell’assemblea, come ha spiegato il sindaco Silvia Altran, è stato quello di fornire gli strumenti per comprendere al meglio le caratteristiche del progetto e poter presentare eventuali osservazioni. Nessuna presa di posizione, nè commento in questa sede. Alle spiegazioni tecniche, fornite dal dottor Paolo Plossi, dirigente dell’Ufficio Ambiente della Provincia di Trieste, si sono così alternate le domande. A tamburo battente, giunte dalla numerosa platea. S’è spaziato su più fronti, dalle procedure di iter e le caratteristiche dell’impianto ai possibili impatti e rischi.

Innanzitutto, le procedure. Dal 22 luglio sono scattati i termini ai fini della presentazione dei pareri, previsti dalla legge, e delle osservazioni. Il Comune, nell’ambito dei 30 giorni a disposizione, dovrà fornire il proprio parere alla Regione entro metà settembre. La Regione ha tempo 90 giorni per esprimersi. E i portatori d’interesse potranno inoltrare le osservazioni, sia alla Regione che ai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali, nell’arco di 60 giorni. Il tutto culminerà nell’ambito della Commissione tecnica nazionale, composta dai due ministeri preposti e dalla Regione. Al ministro dell’Ambiente compete la decisione, tramite decreto. L’unico parere vincolante è appannaggio della Soprintendenza. Plossi ha poi fornito innumerevoli dati e proiezioni in ordine alla produzione mondiale di gas e agli importatori (l’Italia detiene un tasso di consumo nettamente superiore alla media Ocse), ai flussi mondiali e alle energie rinnovabili, date in aumento da qui al 2020 del 50%, nonchè i prezzi di mercato. Domande a raffica. Una su tutte: sarà davvero un mini-rigassificatore? E Plossi: «Il rigassificatore tratterà 1,5 milioni di tonnellate di Gnl l’anno, gli impianti più grandi ne trattano 10 volte tanto». A proposito dei contenitori del gas previsti dal progetto e dei possibili rischi, è stata anche chiesta l’opportunità da parte della società proponente di fornire un’analisi sui «peggiori scenari possibili». Quindi la dislocazione del rigassificatore, per il quale è stato chiesto se non vi siano alternative. E ancora, la domanda e lo scopo del progetto: Smart Gas, è stato spiegato, prevede un rifornimento pari a 641,6 milioni di mc./anno di gas destinato alle aziende locali, regionali (di cui una parte appartenenti alla stessa società proponente) a prezzi competitivi, implementando la filiera per il trasporto del Gnl via mare, ferrovia e gomma. A proposito di metaniere, sono state chieste delucidazioni sui dragaggi, che, per il canale d’accesso al porto, è stato risposto, s’allineano con il progetto dell’escavo già in fieri. Plossi ha precisato: «La procedura di Via si occupa della valutazione esclusiva dell’impianto, non delle modalità di ricevimento e distribuzione del gas». Domande poi sull’utilizzo di rimorchiatori, ma anche sulla gestione delle operazioni in mare delle metaniere in termini di interdizioni alla navigazione e soprattutto di sicurezza. Aspetti, ha risposto Plossi, che competono alla Capitaneria. C’è chi ha chiesto se non esistano alternative ai serbatoi («perchè peraltro non sotterrati?») attraverso, ad esempio, il sistema “ship to ship”. Interrogativi in merito agli aspetti paesaggistici dell’ambiente costiero, alle distanze di sicurezza dagli abitati, alla vicinanza alle grandi aziende, come Fincantieri, e al porto commerciale, passando per il trattamento dei fanghi, l’area naturalistica e le misure di mitigazione previste da Smart Gas.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo