Come si prenota il tampone rapido in farmacia? In quanto tempo si ha il risultato? In caso di negatività posso andare in Slovenia e Croazia? Ecco le risposte di Federfarma

Marcello Milani, segretario regionale di Federfarma e referente provinciale per Trieste, ci aiuta a fare chiarezza rispondendo ai dubbi e agli interrogativi più diffusi

TRIESTE La guerra contro il Covid si combatte da più di un anno anche nelle farmacie. All’inizio della pandemia erano prevalentemente il luogo dove acquistare mascherine e gel igienizzanti, ma ora sono diventate dei centri di erogazione di servizi sempre più mirati e molto richiesti dai cittadini: dai test antigenici rapidi alle prenotazioni dei vaccini. Opportuno, insomma, un approfondimento per rispondere agli interrogativi e sciogliere i dubbi che possono ancora sussistere proprio sui test e sulle prenotazioni vaccinali. Abbiamo posto 6 domande a Marcello Milani, segretario regionale di Federfarma e referente provinciale per Trieste, che ci ha aiutato a fare chiarezza.


Intanto la gamma di servizi è destinata ad ampliarsi ulteriormente con il via libera inserito nel Decreto legge Sostegni alla somministrazione del vaccino in farmacia. E a vaccinare, dopo aver seguito il necessario corso di formazione, saranno gli stessi farmacisti. Quando? «Noi siamo pronti a mettere a disposizione i nostri spazi e a fare il corso che ci consentirà di vaccinare – afferma Milani –, ma per il via libera definitivo sarà fondamentale una volontà politica chiara della Regione». —

1) Come si prenota il test rapido? In quanto tempo c’è il risultato?

Per prenotare il test rapido basta telefonare in farmacia e si ricevono subito data e orario dell’appuntamento. Per quanto riguarda le tempistiche, dipende dai giorni in cui la farmacia effettua il servizio: mediamente due volte alla settimana. A Trieste sono 23 le farmacie che al momento hanno aderito: l’elenco aggiornato è consultabile sulla pagina Facebook di Federfarma. Se poi la persona che ha prenotato, per un qualsiasi motivo, non può venire all’appuntamento è importante comunicarlo in modo da consentire ad altri in attesa di usufruire del servizio. Dopo il prelievo bastano pochi minuti per avere il risultato: di solito un quarto d’ora o al massimo una ventina di minuti.

2) Posso farlo con febbre o sintomi? Se risulto positivo cosa devo fare?

Per potersi sottoporre al test in farmacia è necessario essere asintomatici e non avere una temperatura superiore ai 37,5 gradi. Se si hanno dolori articolari o tosse o perdita di gusto e olfatto è vietato presentarsi in farmacia per fare il test. Un altro requisito è non essere stati in contatto stretto nelle precedenti 48 ore con un congiunto o con un altro soggetto (ad esempio un collega di lavoro) risultato positivo al virus. Arrivati in farmacia si firma il consenso informato dove sono scritte le indicazioni su cosa fare qualora si risulti positivi: essenzialmente tornare subito a casa, isolarsi dai propri conviventi e chiamare il proprio medico di base. Poi si verrà contattati per il tracciamento dall’Azienda sanitaria a cui nel frattempo il farmacista avrà comunicato la positività.

3) Il test quanto costa? È affidabile? I vantaggi rispetto al molecolare?

È stato fissato un costo massimo di 26 euro. Il test è affidabile: viene seguito il protocollo regionale e vengono utilizzati tamponi previsti dalla circolare ministeriale. La rilevazione avviene in campioni di tampone nasale. Si va alla ricerca dell’antigene della proteina nucleocapsidica Sars-CoV-2. La sua affidabilità è comprovata dal fatto che i risultati di questi test antigenici entrano a tutti gli effetti nel computo giornaliero dei contagi registrati a livello regionale. I vantaggi sono rappresentati anzitutto dalla velocità: nell’arco di un quarto d’ora è già possibile sapere se si è positivi o meno. Inoltre, la distribuzione capillare delle farmacie consente di sottoporsi con più facilità al test, rispetto al tampone molecolare standard nelle strutture pubbliche o private.

4) In caso di negatività posso avere subito il certificato? E andare in Slovenia o Croazia?

Una volta effettuato il test rapido antigenico in farmacia si può ricevere la certificazione di negatività. Un documento che risulta utile per motivi professionali, se il datore di lavoro lo richiede (dipende dai protocolli delle singole aziende) o se serve per entrare in luoghi ad accesso limitato. Il certificato è poi necessario, in questo periodo, per varcare il confine. Il test rapido in farmacia, non a caso, in queste prime settimane è stato molto utilizzato dai lavoratori transfrontalieri. Da sottolineare che attualmente il risultato di negatività al test antigenico è sufficiente come requisito per andare in Slovenia, mentre per poter superare il confine croato è necessario esibire il referto negativo di un tampone molecolare.

5)  Conviene prenotare il vaccino in farmacia? Chi lo può fare?

Per prenotare la vaccinazione occorre recarsi in farmacia muniti di tessera sanitaria. A livello telematico la gestione è la stessa del sistema sanitario regionale, ma uno dei vantaggi è che si evitano i rischi di code o di lunghe permanenze nelle sale d’attesa dei Cup. L’altro vantaggio è la diffusione più capillare delle farmacie sul territorio. Da ricordare che attualmente possono prenotarsi solo gli ultraottantenni, i lavoratori del mondo delle scuola (docenti e non docenti), gli operatori del sistema sanitario regionale, chi lavora nelle forze dell’ordine e nelle forze armate, gli appartenenti alla Forestale, il personale e i volontari della Protezione civile. È sufficiente presentarsi in farmacia e dichiarare (è una forma di autocertificazione) la propria categoria professionale di appartenenza.

6) Nella nostra regione avremo i farmacisti vaccinatori? Quando?

La risposta è sì. Le dosi di vaccino potranno essere somministrate direttamente dal farmacista in farmacia. Lo prevede il Dl Sostegni. Potranno essere sfruttati gli spazi interni delle farmacie o le eventuali tensostrutture esterne, quelle dove vengono effettuati i test rapidi. Anche in questo caso l’obiettivo è semplificare l’accesso e permettere la somministrazione in prossimità del domicilio. I farmacisti in Friuli Venezia Giulia sono già pronti per il necessario corso di formazione propedeutico. Manca ancora il decreto attuativo per indicare requisiti e modalità e poi, ovviamente, c’è il punto di domanda su quante saranno le dosi disponibili. È ragionevole prevedere che i corsi inizino entro la fine di aprile e quindi che il servizio di vaccinazione nelle farmacie possa partire in maggio.

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