Come prevenire le intossicazioni da monossido di carbonio, il killer silenzioso
Viene chiamato il “killer silenzioso” perché è inodore e incolore. Necessaria la manutenzione delle caldaie e lasciare liberi i fori di ventilazione in cucina. Ecco i consigli dei vigili del fuoco
Lo chiamano il killer silenzioso, perché è un gas incolore, insapore e inodore, con una densità molto simile a quella dell’aria e i danni che provoca non sono di solito avvertiti immediatamente: stiamo parlando del monossido di carbonio. A Forni di Sopra una famiglia è rimasta intossicata e la mamma, Patrizia Pontani, 66 anni, è morta. La causa, ma sono ancora in corso le indagini dei vigili del fuoco, sarebbe da attribuire a un malfunzionamento della caldaia.
In linea generale, infatti, quando si tratta di impianti di riscaldamento a combustione diretta, bisogna adottare alcuni accorgimenti soprattutto in caso di caldaie, stufe a carbone, a legna, cucine, bracieri, camini aperti, boiler. Ecco allora i consigli dei vigili del fuoco.
Dove nasce il rischio
Sono due i possibili rischi: quello che dalla fonte di calore si inneschi un incendio in casa, e il pericolo, più subdolo, delle emissioni prodotte dalla combustione, fumo e gas. Quando si accende pertanto una stufa, una caldaia o un braciere, bisogna assicurare una perfetta evacuazione dei fumi dal locale e garantire la presenza di ossigeno, ovvero aria dall’esterno.
Come si produce
Si produce per combustione incompleta di qualsiasi materiale organico, quando la combustione avviene in un luogo in cui c’è scarsità di ossigeno, e per le sue caratteristiche può essere inalato in modo subdolo e impercettibile, fino a raggiungere nell’organismo concentrazioni mortali.
Quali sono i sintomi
I sintomi dell’avvelenamento da monossido di carbonio sono mal di testa, nausea, ma anche – quando la situazione è ormai grave – confusione mentale, ottundimento e perdita di coordinazione: ai primi segnali di una possibile intossicazione, aprire immediatamente le finestre e chiamare il 112. Come detto, il monossido di carbonio è inodore. In genere provoca stordimento e sonnolenza nell’intossicato, che diventa così incapace di difendersi. Si rischia di passare dal sonno alla morte, nel caso in cui non arrivino subito i soccorsi.
Come fare prevenzione
Prima di utilizzare fonti di calore a gas o a legna, bisogna curare la manutenzione e verificare il corretto funzionamento degli apparecchi. I camini e i condotti di evacuazione dei gas vanno puliti almeno una volta l’anno.
Si prevengono le intossicazioni anche garantendo una ventilazione adeguata ai locali – spiegano i vigili del fuoco – che ospitano gli impianti: le bocchette per l’aerazione non devono essere otturate o incrostate.
Come bisogna comportarsi?
Se c’è la perdita di monossido di carbonio e qualcuno si è sentito male, bisogna portare subito la persona intossicata fuori all’aria aperta e telefonare al 112. Aprite subito porte e finestre per aerare i locali. Gli impianti in funzione vanno spenti.
Bisogna prestare attenzione: i fumi tendono a spostarsi da una stanza all’altra attraverso le tubazioni dell’impianto elettrico: in tal modo l’inquinamento si diffonde ovunque, generando difficoltà respiratorie anche negli occupanti di locali distanti da quello in cui è posizionata la fonte di calore.
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