Come far ripartire l’edilizia: in Fvg nasce il cantiere 2.0

In Italia durante il lockdown il comparto delle costruzioni ha lasciato a casa  il 61% dei dipendenti: le ricette del centro di innovazione dell’Area Science Park

TRIESTE Come cambia il mondo dell’edilizia nell’emergenza Covid? Se ne è parlato venerdì scorso in un webinar organizzato da Ip4Fvg, centro di innovazione digitale del Friuli Venezia Giulia, nell’ambito di Cantiere 4.0, filone di attività legato alla digitalizzazione del settore edile. Un incontro formativo - naturalmente virtuale - con l’obiettivo di diffondere la cultura digitale e agevolare la sua introduzione nel settore edilizio. Focus principale legato naturalmente al tema della ripartenza e dell’innovazione tecnologica e di quanto la stessa abbia influito nei nuovi processi organizzativi, di dati e sostenibilità all’interno del settore dell’edilizia. Secondo l’Istat, durante la quarantena, in Italia il comparto delle costruzioni ha lasciato a casa il 61% dei dipendenti (un numero che supera gli 800 mila lavoratori) e indotto la sospensione del 70% delle unità lavorative (esattamente 365.432 su 523.105).

La gestione della sicurezza dei cantieri al tempo del coronavirus


Questi dati fotografano, in modo chiaro, la significativa battuta d’arresto che il mondo dell’edilizia ha subito a causa dell’emergenza Covid-19. Un settore primario e trainante per la ripresa economica del Paese e che, ora più che mai, necessita di ripartire, riprogettare e avviare una nuova tipologia di cantiere più intelligente e sostenibile. A discutere delle sfide che aspettano il mondo dell’edilizia dopo questa fase di isolamento l’ingegner Piero Petrucco di Icop Spa, Filippo Veronese, amministratore delegato di Safe Chain, l’architetto Daniele Menichini e infine Paolo Omero, ceo di Infactory.



«Il futuro non è una cosa che ci succederà ma che stiamo creando noi stessi». Una frase che può sembrare un concetto astratto è stata facilmente portata alla realtà da questi ultimi due mesi di reclusione, durante i quali le aziende di ogni settore sono state costrette ad avvicinarsi alla moderna tecnologia. Anche quelle del settore edilizio. «L’importante - è stato sottolineato più volte nel corso del webinar - è che questa improvvisa necessità di tecnologia non si fermi al semplice manifestarsi di un bisogno, ma che diventi un credo».

Il Covid azzoppa l’edilizia a Gorizia. Una rete di protezione per il settore
Un cantiere edile aperto a Gorizia


Una sinergia sempre maggiore fra lavoro e tecnologia, è stato sottolineato, è inevitabile perché i due non sono temi antitetici e, allo stesso tempo, le imprese non possono pensare di ritornare, in fatto di usi e costumi tecnologici, allo schema rigido precedente all’emergenza. Covid come emergenza, quindi, ma al tempo stesso come opportunità per cambiare radicalmente il modo di lavorare all’interno delle aziende. La tecnologia quindi dovrà rappresentare la benzina dell’innovazione aziendale che potrà aiutare a fare la differenza in tema di business innovativo.

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Un cantiere edile aperto a Gorizia


Come? Utilizzando ad esempio delle app dedicate per velocizzare la gestione di clienti e fornitori, o per la tracciabilità dei propri dipendenti. «Non con il fine di controllarli - sia chiaro - bensì con l’obiettivo di verificare che in un ambiente come quello dell’edilizia, sottoposto a tanti rischi, sia possibile verificare che i lavoratori stiano osservando tutti i protocolli del caso».—


 

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