Come comportarsi in caso di terremoto? Lo si impara in piazza
Sabato anche a Trieste la campagna nazionale “Io non rischio” Volontari della Protezione civile pronti a fornire informazioni
Un vecchio sismografo, ancora in uso, nella sala sismica dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a Roma. Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.6 e' stata registrata poco fa tra la Lombardia, il Veneto e l'Emilia. La scossa si e' verificata a 15 chilometri di profondita' ed e' stata avvertita nettamente dalla popolazione. Al momento non risultano danni. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
A soli dieci anni Tally Smith salvò la vita a cento persone. Era il 2005 e la bambina, che si trovava in Thailandia, seppe riconoscere lo tsunami in arrivo e dare l’allarme per tempo. «Potrebbe succedere a chiunque», è il messaggio che la Protezione civile lancia in occasione della campagna nazionale “Io non rischio”, in programma per sabato. Il 14 ottobre i volontari saranno nelle principali piazze italiane per sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione del pericolo durante le calamità naturali. A Trieste l’appuntamento è in piazza della Borsa e per l’occasione il Comune inizierà a installare la segnaletica vicino alle aree già previste dal Piano comunale di emergenza. In Fvg sono in programma iniziative anche a Gorizia, Udine e Pordenone.
La campagna
«Quest’anno “Io non rischio” ricorre a ridosso di un triste anniversario: quello del disastro del Vajont», ha detto ieri il vicesindaco di Trieste Pierpaolo Roberti. Ha continuato il commissario aggiunto Giorgio Alessio della Protezione civile comunale: «Ci sono pochissime cose che si possono fare, in caso di calamità, ma sono fondamentali: sabato saremo in piazza della Borsa per spiegare come comportarsi in caso di terremoto, maremoto e alluvioni». Risponderanno alle domande dei passanti e distribuiranno materiale informativo i volontari della Protezione civile, tra i quali «vi sono carabinieri, alpini, vigili del fuoco – ha proseguito Alessio –. Saranno con noi anche gli Psicologi per i popoli Fvg e i corpi della Protezione civile di Muggia e Duino Aurisina. I sei gazebo saranno forniti dal corpo di Palmanova attraverso il Ministero. Purtroppo il coro degli alpini non potrà essere presente». La campagna è nata nel 2011, promossa da Protezione civile, Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas), Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e Rete dei laboratori universitari di ingegneria sismica.
Durante i terremoti
Quasi tutti sanno che non bisogna prendere l’ascensore, in caso di terremoto. Meno scontato è riuscire a mantenere la calma fino alla fine della scossa: non bisogna precipitarsi fuori ma attendere vicino a un muro portante, meglio ancora se vi è inserita una porta. In alternativa ci si può riparare sotto letti e tavoli. Se invece si è colti dal fenomeno sismico all’esterno, si deve stare lontani da edifici, alberi, linee elettriche perché si rischia di essere colpiti da vasi, tegole e altri oggetti in caduta. Esaurita la scossa, ci si può muovere: innanzitutto bisogna verificare lo stato di salute delle altre persone. Prima di lasciare l’abitazione si deve chiudere luce, acqua e gas e indossare le scarpe. Meglio limitare l’uso di telefonino e auto, per non intralciare l’operato dei mezzi di soccorso. Ecco alcune delle linee guida fornite dalla Protezione civile: la prevenzione può fare la differenza. Durante la conferenza stampa è stato ricordato il caso di Tally Smith, che a soli dieci anni salvò la vita a un centinaio di persone grazie a una lezione di geografia. La bambina, in Thailandia con la famiglia durante lo tsunami del 2005, seppe riconoscerne le prime avvisaglie e far evacuare le persone dalla spiaggia per tempo.
Il piano di emergenza
«Nei prossimi giorni installeremo i primi cartelli vicino alle aree di attesa di Roiano, piazza Libertà, piazza della Borsa e piazza Ponterosso», ha aggiunto il responsabile della Protezione civile. Tali aree sono previste dai Piani comunali di emergenza e costituiscono i luoghi di prima accoglienza per la popolazione in caso di calamità: piazze o parcheggi, ad esempio, non soggetti a rischio di crolli o allagamenti e accessibili con percorsi sicuri. La regione Fvg è una delle poche, in Italia, in cui il 100% dei Comuni si è dotato di un piano. «Solo a Trieste le aree di attesa sono un’ottantina – ha detto Alessio –, altre venti si trovano a Muggia. L’obiettivo è segnalarle tutte con cartelli facilmente riconoscibili dalla cittadinanza. Nel frattempo, le aree si possono individuare su pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it. Ma anche tramite l’applicazione “MoPiC”, disponibile sugli App store Android e iOS».
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