Colpo di scena alla “Perco”. Ambiente insalubre, si chiude

TRIESTE Il colpo di scena è arrivato a metà pomeriggio. Quando il Comune ha comunicato pubblicamente le decisioni dell’Azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina relativamente alla scuola media “Leopoldo Perco” che non «possiede i requisiti di salubrità igienico-sanitaria per l’accoglienza di alunni e dipendenti».
Quindi, si chiude. O meglio, si torna a chiudere. L’odore, che continuava a causare bruciori agli occhi e tanti disagi ai bambini, si è rivelato un nemico invincibile.
L’amministrazione comunale? Reagisce contrattaccando. Dopo la comunicazione del direttore del dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria, Gianni Cavallini, in cui si definivano insalubri gli spazi della scuola media “Perco” e si suggerivano ulteriori indagini, fra cui la ricerca di diossina e benzoapirene, giunta e uffici preposti hanno subito avviato gli interventi per spostare nuovamente le attività scolastiche allo “Slataper” di via Diaz e si sta cercando di fare il possibile per far riprendere le lezioni domani o al massimo giovedì.
Ma la volontà di non far subire alle famiglie e agli insegnanti ulteriori disagi si accompagna a un forte sconcerto per quello che viene definito «cambio di rotta» dell’Azienda sanitaria dopo che martedì scorso lo stesso Cavallini aveva dato il via libera alla riapertura della scuola. «Ci sono alcune domande che sorgono spontanee – afferma il sindaco Rodolfo Ziberna - e, in particolare queste: perché il direttore del Dipartimento di Prevenzione non ha detto il 20 febbraio che la scuola era insalubre e ha permesso che bambini e insegnanti la frequentassero per quasi una settimana? Perché non ci ha chiesto allora di effettuare esami specifici, come la ricerca di benzoapirene e diossine, prima di riaprire la struttura? Sono esterrefatto.
Le azioni del Comune, in situazioni come questa, non possono che basarsi sul parere dei tecnici e su esami scientifici attendibili per cui, se accade che il parere più importante e autorevole, quello dell’Azienda sanitaria viene modificato nell’arco di pochi giorni non possiamo non provare sconcerto perché qui abbiamo a che fare con la salute dei bambini, oltre che degli adulti e non possiamo che prendere tutto assolutamente sul serio».
Il Comune fa sapere che avvierà tutte le verifiche necessarie per accertare che l’Azienda sanitaria «abbia effettuato tutti i controlli necessari e precauzionali prima di dare un nuovo via libera all’apertura della scuola il 20 febbraio visto il cambiamento di rotta avvenuto solamente sei giorni dopo».
«Come ho già detto più volte, per il Comune di Gorizia nulla cambiava e nulla cambia in termini economici visto che i costi per il ripristino della scuola saranno coperti dall’assicurazione. Non solo: voglio ricordare che avevamo un accordo con l’Apt per effettuare i trasporti allo “Slataper” fino a tutto marzo, per cui non c’erano problemi neppure sotto questo aspetto. Mi dispiace davvero molto per bambini, genitori e insegnanti, costretti a subire non solo disagi ma anche a vivere sicuramente con ansia queste notizie contrastanti. È a loro che va principalmente il mio pensiero e farò tutto quanto è possibile per venire a capo di questa vicenda davvero allucinante».
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