Colpito a morte dall’elica Giallo all’isola di Murter
SEBENICO. Dopo l’estate nera per gli incidenti marittimi in Croazia, culminata con la tragica morte dei coniugi padovani Francesco Salpietro e Marinelda Patella, anche l’autunno comincia nei peggiore dei modi. Nelle acque dell’isola di Murter, nell’arcipelago di Sebenico, l’altro ieri è stato rinvenuto il corpo senza vita di un uomo di 45 anni, colpito a morte da un natante, il cui conducente non si è fermato per soccorrere lo sventurato che, così la polizia, era residente nella località costiera di Vodizze (Vodice), nel Sebenzano. Praticamente non è dato sapere nulla su questo tragico accaduto ed è per questo che la polizia ha invitato gli eventuali testimoni a rivolgersi al più vicino commissariato, oppure a comporre il numero telefonico delle forze dell’ordine, che è il 192.
Non si sa se l’uomo fosse un bagnante, oppure un subacqueo o altro, né a quanti metri fosse dalla costa al momento del tragico investimento. Gli investigatori non sanno nemmeno se si tratti di un pirata del mare, oppure se l’imbarcazione abbia ucciso il 45enne senza che il pilota si accorgesse di niente. Le indagini vanno avanti, mentre la salma è stata traslata all’istituto di medicina legale di Sebenico. Da aggiungere che il rinvenimento è avvenuto tra l’insenatura di Koromasna e punta Murteric. Sempre sabato, intorno alle 19.30, nelle acque della Porta di Spalato e dunque a poca distanza dalla città di Diocleziano, vi è stata una spettacolare collisione tra due motoscafi in navigazione.
Un 23enne di Cittavecchia di Lesina (Stari Grad na Hvaru) ha riportato lesioni leggere: l’uomo era a bordo del motoscafo guidato da un giovane di 20 anni, domiciliato a Lesina. L’altro natante era invece guidato da un 47enne, cittadino della Serbia. Saranno le indagini condotte dagli operatori della Capitaneria portuale di Spalato a fornire l’esatta dinamica dell’incidente, accertando le responsabilità di uno scontro che avrebbe potuto avere conseguenze anche tragiche.
Come detto, anche la stagione autunnale è cominciata malamente nel settore del diportismo nautico in Croazia, con un tragico cambio di guardia dopo un’estate caratterizzatada tanti, troppi incidenti. Collisioni, incagliamenti di motoscafi e megayacht, persino un traghetto che a Jablanac (regione di Segna, sud-est di Fiume) è andato a finire tra i bagnanti, ferendone alcuni prima di semidistruggere uno stabilimento balneare. La polizia marittima è stata attivissima, portando a termine numerosi controlli che hanno evidenziato soprattutto una cosa: sono tanti i diportisti che spingono ad alta velocità i loro natanti a meno di 300 metri dalla costa, tratto in cui la navigazione non deve superare i 5 nodi.
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