Collio e Brda abbattono tutti i confini

Cancellate anche le ultime testimonianze (cartelli e macerie) dei vecchi valichi. Le due aree diventano sempre più vicine e la collaborazione nel campo della produzione viti-vinicola non può che beneficiarne
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 11.03.2013 Valico Castelletto Versa - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 11.03.2013 Valico Castelletto Versa - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

SAN FLORIANO. Era rimasto ancora qualche piccolo segno “di confine”: un mucchietto di macerie, qualche cartello fuori luogo e fuori tempo, quel che rimaneva dei vecchi gabbiotti.

Ora, si può proprio dire che Collio e Brda sono ohne grenzen. Dei vecchi valichi confinari non c’è più ombra. E dire che, un tempo, lì ti chiedevano il lasciapassare o la carta d’identità.

Un nuovo

colpo d’occhio

A Castelletto Versa, l’ex valico che si trova dietro Mossa e che conduce a Vipulzano, hanno trasformato (da parecchio tempo ormai) la casetta che ospitava la polizia slovena in un mini-negozio in cui vendono sigarette ma si può anche assaporare anche una bibita. Sì, lì hanno trovato una maniera molto originale per sfruttare quella piccola struttura. E fa decisamente un effetto particolare vedere che ormai ogni minimo segno del vecchio confine non c’è più, è stato rimosso, spazzato via. Tutto è aperto.

Resisteva, sino a qualche tempo fa, ancora un cumulo di macerie al centro della carreggiata che, un tempo, costituivano il basamento della garritta. Ebbene, anche quel materiale edilizio ammonticchiato e che sembrava essere stato dimenticato all’ex valico di Castelletto Versa (dietro Mossa) è stato rimosso: non ci sono più le macerie e non ci sono nemmeno le transenne che erano state disposte tutte intorno. E si può proprio dire che Collio e Brda sono diventati un tutt’uno, senza confini. Sì, le due aree (entrambe pregiate per la produzione viti-vinicola) non sono più divise dai vecchi residuati di confine, cioé dalle cabine, dalle pensiline e dalle barriere.

Operazione

smantellamento

Ad occuparsi dello smantellamento delle strutture (l’abbiamo scritto più volte) fu la Prefettura che affidò i lavori a ditte specializzate. Facciamo un breve ripasso e ricordiamo quali sono stati i valichi confinari di seconda categoria cancellati.

Nell’elenco delle vecchie strutture demolite e smantellate in seguito all’entrata della Slovenia nell’Unione europea c’era anche il valico di San Floriano-Hum. La cabina, come si può ben vedere nelle foto a corredo di questo articolo, non c’è più: era al centro della carreggiata e serviva, come negli altri casi, ad assicurare un riparo alla polizia e alla guardia di finanza. Secondo il tabellino di marcia fornito già qualche tempo fa dalla Prefettura di Gorizia si è proceduto, di seguito, anche allo smontaggio di garitte e pensiline all’ex valico di Mernico-Golo Brdo. Stesso trattamento per l’ex barriera confinaria di Vencò-Neblo.

Anche se il confine continua ad essere ancora ben presente nella testa di tante (troppe) persone, è sparito ciò che ancora sopravviveva fisicamente: pensiline e gabbiotti dei cosiddetto «valichi secondari». Ora non resta che sviluppare sempre più i rapporti di amicizia e di collaborazione fra Collio e Brda.

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