Colletta social per il bimbo derubato in piscina

Raccolta fondi per ricomprare al piccolo la sacca da nuoto. La mamma: «Colpita da tanta sensibilità»
sterle trieste piscina bianchi
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Una raccolta fondi per ridare il sorriso al bimbo di otto anni, che si è visto rubare la sacca da piscina con all’interno vestiti e regali a cui teneva moltissimo. È l’iniziativa lanciata sul web dal gruppo facebook “Semo triestini e po bon”, subito appoggiata da “Nimdvm”, “Sei di Trieste se” e altre realtà social cittadine.

Lo scorso 14 febbraio un bambino era stato derubato mentre si trovava in vasca per un corso di nuoto alla piscina “Bianchi”. A sparire era stata la sacca lasciata negli spogliatoi dei bambini, i vestiti che il piccolo indossava quel giorno, una maglietta regalo di San Nicolò, altri oggetti e soprattutto una cuffietta con la quale era stato premiato di recente per una gara a cui aveva partecipato. I genitori avevano denunciato sul web l’episodio, chiedendo all’autore del furto di riconsegnare almeno il dono di Natale e la “preziosa” cuffietta. Un appello però, al momento, caduto nel vuoto.

Di qui la scelta del popolo della rete di darsi da fare, lanciando l’Operazione sorriso, così com’è stata definita da Angelo Sorci, moderatore del gruppo “Semo triestini e po bon”: «La vicenda è tristissima, soprattutto perché è stato derubato un bambino, cosa ancora più odiosa - afferma -. Per questo abbiamo predisposto una cassettina per la raccolta di offerte libere, che si troverà per una settimana, da oggi fino al 24 febbraio, nel negozio “Albano center pet shop” in via Battisti 8/B. Le offerte serviranno per ricomprare al piccolo nuotatore una nuova sacca e tentare di fargli ritornare il sorriso dopo questa brutta vicenda».

L’avvocato Alberto Kostoris, fondatore e moderatore del gruppo “Nimdvm” che subito ha accettato l'invito a partecipare, ha dichiarato che «regalare un sorriso a un bambino è opera altamente meritoria. Il rammarico e la tristezza di questo bimbo si sono subito percepite attraverso l'appello dei suoi genitori e immediatamente si è attivata la voglia ormai nota dei triestini di essere solidali». La mamma del bambino venuta a conoscenza di questa iniziativa si è detta «emozionata e felice per tanta sensibilità dimostrata, pur considerando che ci sono persone che hanno veramente bisogno, noi siamo fortunati e di certo il valore del furto non è ingente. Consideriamo questo gesto un modo per restituire fiducia al nostro bambino, per fargli comprendere che, anche se c’è stata una persona che ha fatto un brutto gesto, ce ne sono molte altre buone». (e.f.)

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