Coldiretti: troppi cinghiali nell'Isontino, servono più abbattimenti

Il direttore Bozzatto: «La Provincia di Gorizia renda operativa la deroga che permette di cacciare anche di notte senza autoimporsi dei paletti». Ma preoccupa pure la diffusione dei caprioli

«La Provincia di Gorizia renda operativa la deroga senza autoimporsi dei paletti. Si cacci anche di notte perché quella dei cinghiali è un’emergenza che rischia di diventare ingestibile».

È l’appello forte e chiaro formulato da Ivo Bozzatto, direttore della Coldiretti di Gorizia. Interviene non a caso oggi, in seguito alla segnalazione (l’ennesima) di una nostra lettrice relativa a scorribande degli ungulati nella zona di Oslavia, proprio di fronte al Sacrario. «Purtroppo, ci ritroviamo a dire sempre le stesse cose: ciò significa che il problema, purtroppo, non solo non è stato risolto ma peggiora di anno in anno. La posizione della Coldiretti è nota. Chiediamo più abbattimenti. Nessuno vuole sterminare una specie come afferma qualche animalista: semplicemente, bisogna risolvere un problema che, soprattutto nell’area del Collio, è diventato pressante. E purtroppo, tutti i provvedimenti alternativi per difendere le coltivazioni (recinti, pastori elettrici) si sono rivelati inefficaci».

Secondo una stima basata su dati Eurispes, in Italia i danni causati dalla fauna selvatica ammontano a circa 70 milioni di euro all’anno. «Il problema ha ormai assunto proporzioni straordinarie - aggiunge il direttore della Coldiretti isontina - quindi servono misure straordinarie. In questa fase di crisi economica gli agricoltori sono costretti ad accollarsi costi aggiuntivi per ripristinare le colture rese inutilizzabili dall’attività di scavo dei cinghiali».

Ma non è l’unico problema. A sentire gli agricoltori, problemi li stanno causando anche i caprioli. «Sì, oltre alla presenza dei cinghiali, dobbiamo fronteggiare pure la diffusione di questi altri animali - spiega Bozzatto -. Ora siamo in fase post-vendemmiale e la problematica si è un po’ spenta ma prima della vendemmia abbiamo ricevuto parecchie segnalazioni di agricoltori che denunciavano la presenza dei caprioli intenti a cibarsi dell’uva».

E questo problema viene segnalato in una recente lettera del consigliere comunale Michele Punteri indirizzata alla Regione e al suo vicepresidente Sergio Bolzonello. «L’emergenza cinghiali - scrive l’esponente del Pdl - ha raggiunto proporzioni tali che è concreto il rischio di trascurare l’altrettanto pressante ed onerosa questione legata alla presenza fuori controllo del capriolo, specie capace di arrecare danni per molte migliaia di euro: danni che saranno invece ben noti al momento di liquidare i risarcimenti».

Non solo. Punteri punta il dito anche sul Piano faunistico regionale (Pfr). «Il suo iter - attacca Punteri - prosegue ma in modo anomalo poiché tra la fase delle osservazioni e quella attuale della concertazione si è verificata una parziale e, pare, troppo frettolosa attuazione del Pfr e mi riferisco nello specifico al provvedimento di riduzione del numero di cacciatori».

Tutte decisioni che all’occhio di Punteri (ma non solo al suo) appaiono incomprensibili viste le conseguenze della continua diffusione dei cinghiali che devastano coltivazioni e grufolano addirittura nei giardini, sotto le porte di casa.

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