Cognomi a Monfalcone: Miah incalza Visintin. Nella top ten solo 4 bisiachi

Di origine bengalese i nomi più diffusi. Tra i primi cinque italiani in classifica c’è anche il napoletano Esposito. I Soranzio e i Boscarol ridotti a poche decine
Altran Monfalcone-Corsi di lingua italiana per donne straniere-Biblioteca-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura
Altran Monfalcone-Corsi di lingua italiana per donne straniere-Biblioteca-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura

Zitto zitto mister Miah ha quasi raggiunto la cima della classifica, scalzando prima i siori Boscarol, poi i Furlan, quindi i Miniussi e infine anche i Trevisan. Il sorpasso, ormai, è solo questione di tempo: una manciata d'anni, forse meno. Ma di sicuro se va avanti così, con buona pace della Lega che puntualmente soffia contro la presenza degli stranieri in città, il cognome più diffuso non sarà più - com'è oggi - il bisiachissimo Visintin, con 151 persone (73 uomini e 78 donne) a tener alta la bandiera della Rocca, ma appunto l'islamico Miah, proveniente dal Bangladesh. Cognome corto, quattro lettere appena, ma in origine un titolo di rispetto, che significa “signore”. C'è poco da fare, i dati non mentono: con 147 cittadini (131 uomini e 16 donne) i Miah intravedono il podio.

Dunque all'Anagrafe di Monfalcone si consolida il sorpasso degli asiatici: saldamente in terza posizione ci sono infatti gli Hossain (103, di cui 79 maschi e 24 femmine), quindi gli Islam (101, di cui 60 maschi e 41 femmine), i Rahman (88, di cui 55 maschi e 33 femmine) e, solo al sesto posto, arrivano i Trevisan (88, con 52 maschi e 36 femmine). Finalmente la classifica contempla una carrellata di cognomi bisiachi? Non proprio, perché al settimo gradino, con ben 85 cittadini (55 maschi e 30 femmine) s'impongono gli Esposito, direttamente dalla Campania. Solo dopo arrivano i Miniussi (85), ma poi, a detenere il record del cognome femminile più diffuso in città, con 78 esponenti tutte in gonnella, è alla nona posizione madam Begum. La curiosità è che si tratta di un cognome esclusivamente “rosa”, di origine turca, iraniana e indiana, che anticamente significava “regina”. Per trovare i Furlan, i Boscarol, i Colautti, i Manià, i Pacor bisogna scorrere la classifica dalla decima posizione in giù. Gli Altran, della cui famiglia fa parte anche il sindaco di Monfalcone, si piazzano appena al 108° posto. Va meglio all'assessore alla Cultura, Paola Benes, il suo cognome sta al 26°. Di certo l'Anagrafe di Monfalcone ha sempre rispecchiato la varietà del suo tessuto sociale: dopotutto la nostra, dalla fondazione del cantiere di Panzano in poi, è sempre stata una città di immigrati. Ma se fino a qualche anno fa i cognomi “foresti”, quelli per esempio dei gallipolini, erano pur sempre di nazionalità italiana ora i servizi demografici di via Duca d'Aosta si aprono al resto del mondo. E se fra i primi dieci cognomi monfalconesi, vent'anni fa, non ce n'era con tutta probabilità nemmeno uno straniero, oggi invece ce ne sono cinque, la metà; e l'unica continuità con il passato è rappresentata dal vertice della classifica, che anche nel 2012 è occupata dai Visintin. Va detto che gli asiatici hanno un grande vantaggio: i loro cognomi sono molto omogenei, un po' come avviene – seppur in scala minore – nelle isole o nei posti più isolati. Come per esempio anche a Grado, dove non si contano i Gaddi e i Marchesan.

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