Clima da “liberi tutti” nei bar e nei ristoranti di Gorizia e Monfalcone
GORIZIA Il tempo non era certamente l’ideale per un’uscita domenicale con la famiglia o con gli amici. Pioggia a dirotto e un cielo che più grigio di così non si può.
Eppure, con l’entrata in vigore della zona gialla, si sono riviste ieri mattina “vecchie” scene sia nei bar di Gorizia sia di Monfalcone. Un clima da «liberi tutti» che può fare anche piacere perché la voglia di normalità è grande, se non fosse che il virus circola e i numeri giornalieri dei contagiati e dei deceduti sono tutt’altro che da cessata emergenza. Una situazione che finisce con il mettere in difficoltà, soprattutto, gli esercenti che, oltre a pensare al loro lavoro, devono vigilare sui comportamenti degli avventori che, molte volte, sono tutt’altro che irreprensibili e senza macchia.
La stragrande maggioranza delle persone si è comportata responsabilmente ma, ieri mattina, si sono viste anche persone con la mascherina abbassata e che parevano ignorare anche la più elementare regola del distanziamento sociale. Tutti dentro a gustarsi un caffè, a prendersi una brioche, a discutere del più e del meno con i titolari dei bar e le banconiere a smistare il traffico e a ricordare quali sono le regole di comportamento.
«Pare davvero che qualcuno ignori che il Covid-19 sta mietendo vittime», lamentava ieri mattina una barista di Gorizia che vuole mantenere l’anonimato. «Di questo passo, rischiamo una terza ondata ma non a febbraio, già a gennaio, terminate le feste».
Insomma, grande preoccupazione. «E quando cerchi di spiegare a un avventore che così non ci si comporta, rischi di essere mandata a quel paese». Troppa leggerezza. D’accordo che i cittadini hanno le tasche piene di tutte le limitazioni e di questa “semi-libertà vigilata”, ma non ci sono alternative. Questa è l’unica maniera perché questo nemico subdolo e imprevedibile non ti colpisca alle spalle.
A Monfalcone, stesse scene. Con un esercente che non ha potuto non notare che, appena aperta la porta ieri mattina, il locale si è riempito. Sì, consumazioni al tavolo ma davvero troppo euforia.
Anche il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna invita la cittadinanza a non esagerare. «Con la zona gialla - sottolinea - possiamo di nuovo prenderci un caffè al bar o pranzare in ristorante. Non abbandoniamo la prudenza però. Si possono frequentare i locali, rispettando tutte le regole ed è su questo che voglio fare un nuovo appello: anche in zona gialla rispettiamo rigorosamente tutte le prescrizioni. È fondamentale per evitare di ammalarsi - sottolinea con forza il primo cittadino -. In questa seconda ondata, è stato pagato un tributo ancora maggiore rispetto alla prima. E tutti abbiamo qualche amico o parente che è stato malissimo: quindi, pensiamo a loro se ci viene in mente di abbassare la guardia». Un appello è stato diffuso anche via web. «Peraltro, nel cuore delle festività il rigore sarà accentuato per evitare situazioni simili a quelle accadute in estate. Rispettiamo le regole! Non ci sono alternative».
Meno euforia, più senso di responsabilità. —
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