Clienti truffati, class-action contro l'Universal
MONFALCONE. Una class action per abbattere le spese legali, al fine di rivalersi nei confronti della titolare dell’agenzia viaggi Universal, Donatella Canciani, per i danni subiti con le partenze mancate, a fronte dei pagamenti onorati.
È quanto hanno richiesto una decina di clienti incappati nelle “vacanze rovinate” durante le festività natalizie, ma anche programmate per il nuovo anno, rivolgendosi a Federconsumatori. Clienti monfalconesi rimasti esposti con i versamenti per viaggi a medio e lungo raggio, e che poi sono saltati.
Continua, dunque, la scia della vicenda–Universal, esplosa con tutta la sua evidenza durante le feste. Proprio a ridosso di Natale, è seguita la chiusura con l’indicazione per malattia dell’agenzia di piazza Unità d’Italia, facendo altresì riferimento, nel cartello esposto all’ingresso del negozio, a un passaggio gestionale dell’attività.
Nella vicenda sono rimasti colpiti utenti di ogni estrazione sociale, dall’operaio bengalese in partenza per il Paese d’origine, a coppie pronte per la luna di miele, fino a famiglie benestanti, compresa la principessina Costanza Della Torre e Tasso, appartenente alla nota e nobile famiglia di Duino-Aurisina.
Anche le istanze approdate a Federconsumatori sono accomunate da un fattore comune: la rinuncia al proprio progetto di viaggio. C’è chi ad esempio doveva partire per il Messico. Chi ha speso 3mila euro per la sua vacanza. La stima complessiva dell’esposizione finanziaria per questo gruppo di utenti si aggirerebbe attorno almeno ai 10mila euro.
Il referente di Federconsumatori, Marco Valent, ha confermato l’arrivo in sede dei clienti di Universal, ai quali è stato in prima battuta consigliato l’invio di una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, per sollecitare il rientro delle somme versate all’agenzia, riservandosi ulteriori azioni in ordine al danno subito.
«Si sono presentati - spiega Valent - una decina di clienti che ci hanno esposto le loro specifiche situazioni. Abbiamo comunque fatto presente la difficoltà ai fini dell’effettivo recupero del credito vantato, ponendo la questione in termini di rapporto costi-benefici di fronte a un’eventuale azione legale. I clienti, tuttavia, si sono dimostrati piuttosto determinati, rendendosi disponibili ad affrontare un eventuale procedimento di carattere collettivo. Abbiamo pertanto assunto la consulenza per questi casi e ora valuteremo la possibilità di prevedere una sorta di “class action”, al fine di abbattere i costi condividendo le spese e affidandosi ad un unico legale».
Il rappresentante dell’associazione che tutela i consumatori aggiunge: «La situazione è piuttosto complessa. Stiamo sondando il percorso da poter intraprendere a salvaguardia degli interessi dei clienti, quindi provvederemo a contattarli per valutare assieme come procedere, tenendo conto della fattibilità di un intervento legale economicamente sostenibile».
Intanto è in corso l’indagine, già avviata dalla Guardia di finanza, assunta dalla Procura della Repubblica di Gorizia, nei confronti della titolare dell’Universal.
Le ipotesi di reato sono quelle di trauffa, appropriazione indebita e insolvenza fraudolenta. Al momento, tuttavia, si mantiene il riserbo per evidenti ragioni di fase istruttoria e di tutela dell’immagine, in attesa peraltro di far luce sull’intera vicenda.
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