“Clapa” di triestini da Erto a piedi alla conquista di Venezia
Una “clapa” di triestini conquista Venezia a piedi. C'è chi si diverte andando a ballare, chi prendendo il sole a Barcola, chi macinando chilometri a piedi. Centocinquanta per la precisione, camminati da Erto a Venezia, seguendo i corsi dei fiumi Piave e Livenza, costeggiando argini, lambendo lagune e periferie, attraversando boschi e altipiani, per festeggiare il 25 aprile e il 1° maggio on the road. È stata questa la piccola grande impresa, conclusasi ieri con successo, di un'allegra banda di viandanti: i Rolling Claps, così si sono ironicamente battezzati per onorare le proprie origini. Il riferimento è alle parole clapa, che in dialetto triestino significa “compagnia”, e clap, che in friulano corrisponde a “sasso”. Una compagnia di sassi rotolanti dunque, che non è nuova a questo genere d'imprese. I veterani della spedizione laicamente pellegrina, i triestini Luigi Nacci e Furio Pillan (nato a Roma ma triestino d'adozione), hanno raggiunto il traguardo per la quarta volta, ritracciando percorsi secolari, ormai perduti tra asfalto e privatizzazione. Gli scorsi anni sono partiti da San Tomaso di Majano, da Trieste e da Cividale del Friuli. Sempre per raggiungere l'agognata piazza San Marco, a Venezia, dove sono arrivati stanchi ma trionfanti anche ieri sera, assieme ai nuovi compagni d'avventura aggregatisi di anno in anno, senza distinzione di età, di genere o di provenienza. Oltre ai numerosi triestini, qualcuno è arrivato dal Friuli, dalla Sicilia o addirittura dal Portogallo. Una sorta di Armata Brancaleone che ha “rotolato” assieme, lentamente, verso una meta che non è poi così importante. Non tutti hanno compiuto il percorso dall'inizio alla fine, ognuno è stato libero di partecipare a seconda delle proprie possibilità. Guardando il mare, sorridono sudati e felici, affratellati dai tanti passi condivisi e da un piglio goliardico. Fanno scherzi e battute, molti dei quali pubblicati nei giorni scorsi sulla loro pagina Facebook e sul sito ( www.rollingclaps.org ).
Negli scorsi giorni sono passati per Longarone, Ponte nelle Alpi, Farra d'Alpago, l'Altipiano del Cansiglio, Sacile, Oderzo, Ponte di Piave, San Donà di Piave, hanno attraversato la Laguna Veneta, fino a Punta Sabbioni, dove si sono imbarcati per raggiungere Venezia. È stato proprio l'incontro con il territorio, con le persone, uno degli aspetti più importanti del viaggio, sottolineano. Semplicemente camminando, sono riusciti a intercettare il forte bisogno delle comunità locali di raccontarsi, di comunicare, di trovare un interlocutore capace di ascoltare. E di non dimenticare: non è stato un caso la partenza da Erto, proprio di fronte a quella diga che cinquant'anni fa ha causato il disastro del Vajont.
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