Cittadini quarnerini consegnano armi

FIUME. Da parecchi anni la consegna spontanea di armi ed esplosivi in Croazia garantisce l’impunità e l’anonimato. Nonostante ciò, sono ancora parecchie le persone che in casa custodiscono pistole,...
Di Andrea Marsanich

FIUME. Da parecchi anni la consegna spontanea di armi ed esplosivi in Croazia garantisce l’impunità e l’anonimato. Nonostante ciò, sono ancora parecchie le persone che in casa custodiscono pistole, fucili, mitra, bombe a mano, esplosivo, mine e proiettili di vario calibro, “ricordini” del conflitto che una ventina d’anni fa oppose l’Esercito croato e i ribelli serbi dell’ex Krajina di Tenin (Knin). Di tanto in tanto le cronache riportano anche notizie di rinvenimento di armi ed ordigni esplosivi, episodi che sovente si trasformano in tragedie, con perdite di vite umane e gravissime ferite causate da esplosioni e colpi d’arma da fuoco.

Per tacere delle mine, antiuomo e anticarro, ancora presenti in diverse aree del Paese (fatta eccezione per la regione adriatica), con l’opera di bonifica che dovrebbe essere completata nel 2019. Negli ultimi giorni la consegna volontaria ha riguardato persone delle municipalità di Fiume, Crikvenica e ‹abar (località del Gorski kotar), con la polizia entrata in possesso di 3 fucili, due pistole e relative munizioni. Comportandosi in questo modo, hanno evitato (se fossero stati scoperti) gli strali della legge, liberandosi della presenza di oggetti assai pericolosi, specie se rinvenuti da bambini. Di recente a Clana, pochi chilometri a nordovest di Fiume, sono stati scoperti per caso due ordigni esplosivi, mentre un subacqueo ha trovato sui fondali antistanti Dramalj (comune di Crikvenica, a 37 chilometri da Fiume) un consistente quantitativo di proiettili, gettati in mare da una o piu’ persone, al momento ignote. La polizia ha avviato le indagini del caso.

C’è stata poi la consegna, avvenuta un paio di giorni fa, di una bomba a mano risalente alla seconda guerra mondiale, la qual cosa ha riguardato un cittadino di Arbe città. Come da noi riportato lo scorso weekend, neanche le isole nordadriatiche possono considerarsi al sicuro. Un bambino di 9 anni è rimasto seriamente lesionato sull’isoletta di Sanpiero (Ilovik) per lo scoppio di un residuato bellico, probabilmente un proiettile di grosso calibro, gettato incautamente in una discarica dal balordo di turno. Il ragazzino, ricoverato in ospedale a Fiume, si sta riprendendo dalle ferite avute in buona parte del corpo.

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