«Cittadinanza a Liliana Segre» Flash mob davanti al municipio
Una settantina di persone ha partecipato, ieri pomeriggio fuori dal Municipio, al flash mob a sostegno della cittadinanza onoraria a Liliana Segre. A organizzarlo sono state le forze di opposizione poco prima della seduta del Consiglio comunale dove era previsto il voto per la concessione della cittadinanza onoraria all’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei). La “Mozione Gentile” è stata considerata una contro proposta del centrodestra insensatamente generica, espressa “in rappresentanza dei cittadini goriziani di religione ebraica tragicamente scomparsi nei campi di sterminio nazisti”. Un modo indistinto per accantonare la proposta per Liliana Segre, “vessillo della sinistra”.
Il flash mob ha visto prima un gruppo di persone manifestare in silenzio con in mano dei cartelli a formare la scritta “Cittadinanza a Segre”. A seguire sono stati letti dei brani dal libro “Le memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoa”, scritto dalla Segre insieme al giornalista Enrico Mentana. A chiudere, e a caratterizzare ulteriormente la manifestazione, qualche nota della classica “Bella ciao”.
D’altronde lo scontro è tutto politico, come annunciato dalle locandine diffuse sul web con scritto “Gorizia non merita questa vergogna” e “Mai più fascismo”. Con questi concetti l’opposizione in consiglio comunale ha invitato tutti al flash mob annunciato dall’ex senatrice Fasiolo. Per il segretario del circolo del Pd di Gorizia e San Floriano, Franco Perazza, la questione però è anche generale: «Segre è un patrimonio di tutti i cittadini che si sentono indignati per questa mancanza di sensibilità». A suo dire, la manifestazione di ieri era spontanea e condivisa, e non divisiva. Un altro democratico, Marco Rossi, fa poi presente: «Nella mozione in favore dell’Ucei si ricorda addirittura Gorizia come “un crogiuolo di razze”. Non so se è ignoranza, intenzione o una svista ma mi pare abbastanza grave», ha commentato. Stigmatizzata poi da tutta l’opposizione l’idea di concedere solo un sigillo trecentesco alla senatrice, fatto per altro solo ventilato. L’opposizione accusa la giunta Ziberna, in sintesi, di aver negato senza motivi validi la cittadinanza onoraria alla parlamentare sopravvissuta ad Auschwitz, nominata dal Presidente della Repubblica senatrice a vita per i suoi alti meriti di testimone degli orrori della Shoah e per il suo indefesso lavoro sulla memoria e sui valori di umanità e civiltà. La senatrice, come primo atto legislativo, ha proposto l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. –
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