Ciriani avvia la macchina per la corsa bis. Cisint non scioglie il rebus e prende tempo
FVG. A Pordenone Alessandro Ciriani ha la macchina pronta per avviare l’operazione ricandidatura a sindaco: «La mia lista è già fatta. Basta girare le chiavi e partiamo». A Monfalcone Anna Cisint ha invece meno certezze: «Prematuro parlare del bis».
Ciriani e Cisint sono gli uscenti dei Comuni principali, con Trieste, al rinnovo delle cariche nel 2021, l’anno chiave per le ambizioni di riconferma del centrodestra e di rivincita del centrosinistra, con i grillini che dovranno decidere da che parte stare e quale ruolo giocare (e, per questo, hanno nominato i “facilitatori”).
Il 2020: è invece più “soft”. In programma ci sono solo 12 elezioni comunali in Fvg, dalla minuscola Barcis (261 abitanti) a Cividale (11.378), dove il forzista Stefano Balloch, dopo due mandati, non potrà ripresentarsi. Mentre il Pd ha avviato il dialogo con le civiche, la maggioranza prima o poi dovrà decidere se optare per la continuità (il deputato di Forza Italia Roberto Novelli si è detto a disposizione) o per la Lega (il vicesindaco Daniela Bernardi).
La nuova legge elettorale Fvg. La chiamata alle urne sarà peraltro interessante sia dal punto di vista normativo che politico. Da un lato verranno testate le novità introdotte dal Consiglio regionale in legge elettorale: la possibilità di un terzo mandato consecutivo per i sindaci dei comuni sotto i 2 mila abitanti e la riduzione degli eletti in consiglio (da 12 a 10) negli enti con meno di mille residenti.
Politicamente andrà poi valutato l’impatto della fresca federazione tra Fi e Progetto Fvg, con le annunciate prime liste comuni. Pochi giorni fa, in conferenza stampa a Udine, la coordinatrice berlusconiana Sandra Savino non si è tirata indietro alle domande sulle comunali. E, oltre a dare il via libera a Dipiazza, ha sottolineato come la prassi vuole «che gli uscenti vengano ricandidati».
Monfalcone. Toccherebbe dunque anche a Cisint, ma il sindaco leghista di Monfalcone, capace nel 2016 di espugnare la roccaforte della sinistra, preferisce per il momento frenare: «Sono impegnata in municipio dodici ore al giorno, sette su sette, e la maggiore soddisfazione è incontrare cittadini che mi chiedono di restare, ma è ancora presto. Quello che mi interessa è che Monfalcone è una città nuova, che mostra le sue bellezze. Le “nozze” Fi-Progetto Fvg? Non siamo sorpresi e non ci crea alcun problema dato che siamo nel perimetro della coalizione». Pure a centrosinistra bocce ferme. Diego Moretti resta in silenzio sui possibili candidati e anche sul nome che si è fatto a fine 2019, quello dell’avvocato Riccardo Cattarini.
Pordenone. Siamo alle ipotesi anche a Pordenone per l’opposizione. Con Sergio Bolzonello deciso a uscire di scena dopo il quinquennio in Regione, si parla del civico Marco Salvador e di Nicola Conficoni, che in municipio è il capogruppo del Pd. Dall’altra parte ci sarà quasi sicuramente Ciriani, il primo a sapere che l’avvicinamento di Fi a Progetto Fvg è determinato anche dal timore di perdere qualche iscritto deluso in casa azzurra, tentato da una svolta moderata o sovranista. «Il calo di consenso in Fi è evidente, ma non giudico quello che fanno gli altri – commenta il sindaco in carica –. Quello che conta è costruire un centrodestra a più voci, per intercettare un consenso diversificato. Mi pare che, nella lealtà di dirsi saldamente nella coalizione, quanto illustrato da Savino e Bini vada in questa direzione». Pronto per un secondo mandato? «La mia disponibilità è assoluta. Fermo restando che attendiamo che si esprimano tutti gli alleati, perché dobbiamo dare la dimostrazione della serietà, abbiamo una lista, un programma e un lavoro fatto che, mi pare, non stia scontentando nessuno». —
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