Cipe, investimenti per 40 miliardi: via libera al piano di Autovie

In arrivo 300 milioni per le casse della concessionaria. Serracchiani: «Grazie al provvedimento è stata evitata una stangata sui pedaggi del 13% l’anno». Resta un’ipotesi di rincari pari all’1,5%
Un tratto autostradale gestito da Autovie venete
Un tratto autostradale gestito da Autovie venete

TRIESTE. È stato approvato ieri sera dal Comitato interministeriale per la programmazione economica il nuovo Piano economico e finanziario di Autovie Venete, su cui si baseranno tutti i futuri investimenti e quelli in corso di realizzazione da parte della concessionaria autostradale dell'A4 in Friuli Venezia Giulia e Veneto. Con l'ok, «verranno evitati aumenti annui dei pedaggi pari al 13%», è il commento a caldo della presidente Debora Serracchiani, commissario per l'emergenza della mobilità sull'autostrada Venezia-Trieste. Per Serracchiani si tratta di «una grande notizia che conferma e premia l'inteso lavoro fatto dalla Concessionaria e dalla Regione in sinergia con il governo».

L'incremento dei pedaggi si limiterà dunque all'1,5% all'anno, legato all'andamento dell'inflazione. Il via libera sancisce formalmente la strategia messa in campo dalla giunta regionale di concerto con il presidente e ad di Autovie, Maurizio Castagna. Oltre al punto dei pedaggi, Serracchiani sottolinea il cambio d'impostazione più generale rispetto al piano precedente, caratterizzato secondo la presidente da «condizioni tecnicamente difficili da realizzare e socialmente insostenibili». Il riferimento è ai lavori di allargamento della terza corsia, che la giunta di centrosinistra e la concessionaria autostradale hanno rivisto prevedendo una riduzione delle spese di 500 milioni, a fronte della scelta di rinunciare ad alcune realizzazioni considerate non strategiche. Serracchiani lancia una stoccata alla precedente gestione del centrodestra, quando afferma di aver dovuto «risolvere contemporaneamente il problema di gare aggiudicate senza la copertura economica e garantire la continuità dei cantieri».

Il nuovo piano si basa appunto sulla scelta di rinunciare all'aumento dei pedaggi per sostenere i costi di ampiamento dell'A4, puntando sul raddoppio dei finanziamenti della Cassa depositi e prestiti, passati da 150 a 300 milioni, da restituire entro il 2020. A essi si sommano contributi statali, che dal 2013 a oggi sono arrivati a 160 milioni. Ciò ha permesso la copertura della realizzazione del terzo Lotto dei lavori programmati per l'ampliamento dell'autostrada, il cui inizio è previsto per il settembre prossimo. «Siamo riusciti a trovare un equilibrio finanziario - spiega la Serracchiani - che porta a concorrere lo Stato in maniera determinante e non scarica sugli utenti dell'autostrada la gran parte dei costi. Un piano economico finanziario che riorganizza e sposta i costi dall'aumento dei pedaggi alla contribuzione pubblica mette al sicuro la realizzazione di un'opera strategica e fondamentale». La riunione del Cipe ha dato inoltre il via libera a investimenti pubblici per 40 miliardi su tutto il territorio nazionale: all'interno del conto figurano i 13,4 miliardi appositamente destinati ai "patti per il Sud", più altri 11 miliardi per le Regioni meridionali. 

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