Cinque nuovi casi: salgono a 13 i contagiati in Fvg. Tra questi un assessore di Remanzacco. In quarantena 149 persone

TRIESTE Salgono a 13 le persone contagiate dal coronavirus in Friuli Venezia Giulia. Dopo gli 8 casi scoperti tra sabato e domenica 1° marzo (3 a Trieste, 3 a Udine e 2 a Gorizia), altri 5 sono emersi nella giornata di oggi, 2 marzo: sono 4 a udine e 1 a Gorizia.
Una persona residente a Udine è risultata positiva nel corso della notte al test per il coronavirus. In serata è emerso che è stato L'interessato è stato preso in carico dal Sistema sanitario regionale ed, essendo le sue condizioni di salute state dichiarate non gravi, si trova in quarantena domiciliare. All'ora di pranzo il nuovo aggiornamento: altri tre casi di positività al coronavirus registrati, tutti di persone residenti nell'hinterland udinese e riconducibili all'ultimo caso rilevato la notte scorsa.
Tra questi c'è anche un assessore comunale di Remanzacco, la moglie, che avrebbe partecipato al convegno agroalimentare all'Università di Udine (nel cui contesto sarebbero stati contagiati altri 4 docenti di Trieste e Udine) e un parente della coppia. Precauzionalmente tutti gli esponenti della giunta comunale di Remanzacco, retta dal sindaco Daniela Briz, sono stati posti in isolamento domestico.
In serata il 13esimo caso ufficiale: un uomo residente a Udine. Non è stato invece ancora confermato ufficialmente un ulteriore caso a Gorizia.
In Friuli Venezia Giulia a oggi le strutture del Sistema sanitario regionale hanno effettuato in tutto 269 tamponi per il coronavirus. Di questi 12 sono risultati positivi. Per quel che riguarda i cosiddetti contumaciali domiciliari sottoposti a quarantena, il loro numero ammonta a 149, di cui 4 nella giornata di oggi sono usciti dalla misura restrittiva avendo superato il termine preventivo dei 14 giorni.
«Stiamo cercando di individuare tutte le catene di contatto che hanno avuto i contagiati in Friuli Venezia Giulia per mettere il più possibile in sicurezza il territorio» e «andiamo avanti con la consapevolezza che c'è un sistema sanitario che sta lavorando giorno e notte». Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine di una conferenza stampa in Regione, riferendosi agli ultimi casi positivi di contagio da coronavirus sul territorio. In merito «all'ordinanza firmata ieri - ha aggiunto Fedriga - e considerati gli sviluppi di questa notte, penso che abbiamo fatto la scelta migliore che consente da un lato la normale vita quotidiana e dall'altro di porre sotto controllo i luoghi che possono essere più sensibili» alla diffusione del contagio «ovvero scuole e università».
Fedriga ha poi ribadito che «per limitare il più possibile la catena di contagio» si sta «mettendo in quarantena nella propria abitazione gli asintomatici che sono stati in contatto con persone» risultate positive «e questo significa andare a limitare moltissimo la diffusione del virus». L'importante, ha concluso Fedriga, è «evitare che il sistema sanitario sia troppo sotto pressione. Dobbiamo garantire che la possibilità di ricovero in ospedale sia sempre possibile, ma senza rischiare eccessive richieste».
Intanto il Presidente del Coni del Fvg, Giorgio Brandolin, dopo aver analizzato il Decreto della Presidenza del Consiglio e l'ordinanza del Presidente della Regione Fvg in riferimento all'emergenza del Coronavirus Covid-19 precisa che da oggi «ogni attività sportiva, evento, allenamento, manifestazione, convegno, sono possibili in Friuli Venezia Giulia». Fermo restando la chiusura di scuole e università, «qualsiasi attività sportiva con e senza la presenza di pubblico è possibile in Regione Fvg, salvo ulteriori sviluppi dovuti a eventuali peggioramenti della situazione, che verranno eventualmente tempestivamente comunicati»
Dopo il primo caso positivo al Covid-19 confermato nella serata di sabato, un impiegato goriziano di 50 anni, sta quindi salendo il numero di contagiati dal coronavirus in Friuli Venezia Giulia. Nella notte tra sabato e domenica è arrivata la conferma di altri quattro positivi, tutti insegnanti universitari: un triestino, una docente udinese, altri due professori del capoluogo friulano. Solo la donna presenta i sintomi del virus, mentre gli altri tre insegnanti risultano tutti asintomatici.
Poi il conto è salito ulteriormente nel corso del pomeriggio di domenica 1° marzo con un sesto caso di tampone positivo confermato ufficialmente dalla Regione. Ancora Gorizia: si tratta di un collega del 50enne. Poco dopo le 21.30 è stata comunicata la positività di altri due tamponi a Trieste: si tratta di una donna e di un maschio, entrambi legati al docente triestino (non è confermato se si tratti di membri dello stesso nucleo familiare). Questi due ultimi casi sono sintomatici e sono stati presi in carico dal servizio sanitario: adesso si trovano in osservazione domiciliare.
In crescita anche il numero dei tamponi effettuati. Nel pomeriggio di ieri erano già arrivati a quota 243 e i test, ovviamente, non si fermano. Un’altra conseguenza dell’evolversi dell’epidemia in regione è l’incremento delle persone tenute sotto osservazione in quarantena domiciliare. Sabato erano 38, ieri mattina erano già diventate 68 e nel tardo pomeriggio si era arrivati a quota 122: 84 casi in più nell’arco di 24 ore. Anche per quanto riguarda le quarantene, inevitabilmente, il numero è destinato a lievitare vista la necessità di ricostruire nel modo più completo possibile la filiera delle persone che possono essere entrate in contatto con i contagiati.
Da rimarcare che finora nessuno dei pazienti positivi nella nostra regione è grave: possono tutti restare sotto osservazione in isolamento domiciliare senza ricovero ospedaliero. Addirittura il primo positivo, il 50enne impiegato goriziano, ieri risultava già sfebbrato.
«Le procedure adottate in Friuli Venezia Giulia stanno funzionando e producono gli effetti sperati», ha sottolineato il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi che in mattinata, dalla sede della Protezione civile di Palmanova, ha partecipato in videoconferenza al Comitato operativo presieduto dal commissario straordinario Angelo Borrelli e poi nel pomeriggio ha avuto un incontro con gli infettivologi. «È stato possibile isolare con tempestività i casi sospetti – ha spiegato Riccardi –, validarne l’eventuale positività e ricostruire la filiera di contatti avvenuti sul territorio per limitare la diffusione. Le autorità sanitarie hanno individuato e circoscritto la catena di contatti avuti dalle persone positive nei giorni scorsi e hanno posto in isolamento preventivo anche le persone con le quali i pazienti hanno avuto rapporti più frequenti, indipendentemente dalla presenza di sintomi». Insomma, vietati gli allarmismi, pur a fronte di otto casi positivi scoperti in meno di 24 ore.
I quattro docenti sono rimasti contagiati durante la partecipazione a una due-giorni di lavori sotto l’egida del Dipartimento di Scienza Agroalimentari dell’Università di Udine a palazzo Toppo Wassermann il 21 e 22 febbraio. Alla scoperta del contagio, secondo quanto spiegato ieri in conferenza stampa dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga e dallo stesso Riccardi, si è arrivati dopo che un professore piemontese che aveva partecipato al convegno, tornato nella sua regione, era risultato positivo al test. Come prevede la procedura in questi casi è subito partita la ricostruzione della filiera dei contatti avuti dal docente piemontese durante la sua permanenza nella regione. Una ricerca che ha portato a identificare i colleghi che avevano partecipato ai lavori nella sede universitaria friulana. Il professore aveva alloggiato in quei giorni in un albergo di Udine. Sono stati pertanto eseguiti i test sul personale con cui era venuto in contatto: tutti negativi.
Per quanto riguarda Gorizia, il primo contagiato è un impiegato amministrativo del gruppo Hera. Il 23 febbraio era stato all’ospedale di Treviso per far visita a un parente ricoverato. Quello trevigiano, come noto, è diventato ormai da giorni uno dei maggiori focolai del contagio. Giovedì aveva cominciato ad avere la febbre alta. Sabato aveva deciso di chiamare il 112 attivando tutta la procedura che ha portato al test e agli isolamenti. Il secondo goriziano positivo è un suo collega: anche lui è sintomatico.
Intanto ieri Riccardi ha avuto un colloquio telefonico col papà di Niccolò, il 17enne gradese rimasto per giorni bloccato in Cina e poi tenuto in quarantena allo Spallanzani. Il ragazzo è tornato a casa e sta bene. —
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