Cinque milioni per il rilancio dell’Isonzo
GORIZIA Restituire il fiume Isonzo alla città. Come? Valorizzando il patrimonio esistente mediante il miglioramento dell’accessibilità ai luoghi, incrementando l’attrattività turistica dell’area valorizzata ai fini ricreativi e costruendo un brand identificativo per una comunicazione più efficace capace di intercettare anche flussi di visitatori non locali.
È un progetto ambizioso quello del Gect Go (Gruppo europeo di cooperazione territoriale). Punta a dare uno sviluppo turistico dell’Isonzo. Sul tavolo ci sono 5 milioni che si aggiungono agli altri 5 che serviranno a concretizzare i piani sanitari, di cui abbiamo parlato diffusamente ieri.
Il risanamento delle sponde
In primis, verrà realizzata l’infrastruttura transfrontaliera di collegamento della pista ciclabile e pedonale dal Parco dell’Isonzo al ponte di Piuma, sino alla diga della centrale idroelettrica di Salcano con gli attraversamenti del fiume al Parco sportivo di Salcano e alla diga della centrale idroelettrica. Si procederà alla costruzione dei tratti mancanti dell’arteria di collegamento tra il parco sportivo di Šempeter e la zona del Parco sportivo a Salcano. «Il gruppo di progettazione misto - annuncia l’assessore comunale all’Urbanistica, Guido Germano Pettarin - sta completando tutto il contesto del progetto. Si va dal risanamento delle sponde alla realizzazione delle piste ciclabili. Verranno anche predisposti i raccordi per mettere in collegamento le ciclopiste che già ci sono con quelle che verranno costruite».
I numeri nel dettaglio
Sette chilometri di sentieri, 84mila metri quadrati da disboscare. E poi 11.070 metri di nuove piste ciclabili, un ponte pedonale e ciclabile, due passerelle sempre destinate ai pedoni vicino al ponte di Piuma e a quello di Salcano, creazione di aree attrezzate per canoa fluviale, canottaggio, kayak, orienteering, hydrospeed, rafting, pesca sportiva, equitazione, city-bike, mountain-bike, cross country, fitness. Questi, in soldoni, i contenuti dell’ambizioso progetto elaborato dall’architetto Elisa Trani con la consulenza specialistica di Luisa Codellia, anch’ella architetto.
Si procederà con: la riqualificazione paesaggistica dell’asta fluviale transfrontaliera con tecniche di ingegneria naturalistica anche di situazioni critiche dal punto di vista idrologico; la valorizzazione turistica del territorio con la creazione di attività sportive e per il tempo libero, percorsi ciclopedonali, realizzazione di infrastrutture a rete per la mobilità sostenibile ciclopedonale all’interno della conurbazione Gorizia-Nova Gorica-Sempeter-Vrtojba, lungo le sponde del fiume; realizzazione di ippovie e percorsi fluviali navigabili. Riguardo i futuri percorsi ciclo-pedonali, questi «interessano entrambe le sponde del fiume e ripercorrono - scrive Elisa Trani nella sua relazione - sentieri esistenti ma non più utilizzati, lungo i quali sono reperibili cavità naturali o scavate nella parete della forra e reperti della Grande guerra. Tali percorsi risultano collegati fra loro dal Ponte del Torrione riproponendo nuovo attraversamento nel luogo dove sorgeva l’antica passerella che collegava il Collio sloveno a Salcano. Da questo circuito, nella parte settentrionale dell’ambito di progetto si può risalire al monte Sabotino: da Salcano, utilizzando il sentiero che sale verso San Valentino e da San Mauro lungo la strada carrabile e lungo i sentieri che si dipartono da essa».
Gli impatti economici
Il Gect punta molte delle sue carte sulla creazione di “di un Parco transfrontaliero sull’Isonzo” perché gli impatti economici saranno significativi. L’obiettivo è un aumento palpabile del numero di visitatori/turisti in tutta l’area e un aumento, in parallelo, del numero di visitatori presso i fornitori locali (ristoratori, bar, strutture ricettive).
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