Cinque milioni di euro per rattoppare le scuole triestine
Servirebbero quaranta milioni di euro per soddisfare le esigenze di tutti gli istituti superiori della provincia di Trieste, ma a causa del patto di stabilità, che vieta agli enti locali di accendere mutui, per i lavori di edilizia scolastica la giunta di Palazzo Galatti è riuscita a mettere in campo solo 5 milioni di euro.
«Nonostante le necessità siano ben altre, e lo dimostrano tutti i progetti già pronti per i quali manca un finanziamento, abbiamo deciso di impiegare tutto il nostro avanzo di bilancio del 2013 – spiega l’assessore provinciale al Bilancio, Affari Finanziari, Gestione del Patrimonio ed Edilizia scolastica Mariella Magistri De Francesco - per lavori nelle scuole e nelle strade. Purtroppo i tempi sono stati ritardati, perché per l’approvazione del bilancio, avvenuta in data 17 giugno, abbiamo dovuto attendere che la Regione ci fornisse i criteri di applicazione del patto di stabilità. Non poter accendere un mutuo, come ci viene imposto dal patto, è per noi un handicap molto pesante, che ci ha obbligato a scelte drastiche. Questo impedimento va a discapito non solo della sicurezza e al benessere degli studenti, ma impedisce anche di rimettere in moto l’economia attraverso l’assegnazione di lavori pubblici alle imprese». I lavori partiranno quindi in pieno anno scolastico con qualche inevitabile disagio ma non erano certo procrastinabili, ne va della sicurezza degli studenti.
Con quei cinque milioni di euro scavati dall’avanzo di bilancio si porteranno comunque avanti gli interventi più urgenti, tre nello specifico, a beneficio rispettivamente del Nautico e Carli, Carducci e Ziga Zois e Stefan. Due milioni di euro andranno per la messa in sicurezza del tetto e il ripristino delle chiostrine interne dell’edificio di Piazza Hortis che ospita l’istituto Nautico e il Carli.
Altri 700 mila euro saranno impiegati per rifare i serramenti del Liceo Carducci, in via Madonna del Mare. Partirà inoltre l’ultimo lotto di lavori, finanziato per la prima metà, ovvero 900 mila euro, che prevede come obiettivo finale il rifacimento completo dell’edificio di Piazzale Canestrini, a San Giovanni, dove sono collocati i due istituti superiori di lingua slovena Ziga Zois e Stefan: un progetto che complessivamente vale 5 milioni di euro e che ha consentito di rifare il tetto, i bagni, le porte, gli ascensori. Con quest’altra tranche si sistemeranno le facciate esterne, i serramenti e le terrazze.
Tra gli altri interventi previsti circa 800 mila euro saranno stanziati per la sistemazione della ex sede del Deledda di via Rismondo, che dopo il trasferimento dell’istituto superiore in via Cantù (in via Rismondo con il nuovo anno scolastico resterà solo qualche aula di laboratorio), sarà sgomberata definitivamente e risistemata, con l’intenzione di trasformarla presto in nuova sede scolastica. Infine la provincia è riuscita a ritagliare un tesoretto di 640 mila euro da destinare a lavori minori di manutenzione, adeguamento e messa a norma degli impianti e per gli imprevisti che, si sa, con l’inverno alle porte non mancano mai. Con questi fondi si rinnoverà intanto l’aula di chimica del Liceo Scientifico Oberdan e quella dell’ex geometri Max Fabiani e si porteranno avanti piccoli interventi di manutenzione al Liceo Galilei.
Erano già stati stanziati nei precedenti bilanci, invece, i fondi (1 milione e 500 mila euro) per i lavori di manutenzione straordinaria della scuola media e del Liceo Dante in via Giustiniano, interventi per i quali c’è un progetto unico con la compartecipazione del Comune, che aggiunge un altro milione e 500 mila euro al budget disponibile, per un totale di tre milioni di euro, e si fa carico dell’assegnazione dei lavori, che prevedono, tra i vari capitoli di spesa, il rifacimento delle facciate, la sostituzione dei serramenti e il rinnovo dei servizi igienici.
Anche i lavori di insonorizzazione del Conservatorio Tartini saranno portati avanti dalla provincia, ma per fortuna i fondi, circa un milione e mezzo di euro, vengono da un finanziamento ottenuto dallo stesso Conservatorio.
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