Cinque incidenti in montagna, superlavoro per il Soccorso alpino

La temperatura si abbassa e il ghiaccio fa "strage". Tre infortuni sul Piancavallo, un'operazione a Claut, una sopra Cave del Predil. Si è dovuto alzare in volo anche l'elicottero

TRIESTE Giornata impegnativa per il Soccorso alpino del Fvg. Cinque interventi hanno impegnato nel pomeriggio di oggi, domenica 14 gennaio, il Soccorso alpino tra la montagna del Pordenonese e del Tarvisiano.

Tre gli interventi sul Piancavallo. La prima chiamata è arrivata al mattino per uno scialpinista che, rientrando con altri tre compagni dal Monte Tremol, ha perso uno sci ed è caduto lungo un canale ghiacciato per circa 300 metri fermandosi la sua caduta nei pressi della pista Salomon. L'uomo, un 56enne di San Quirino di Pordenone, si è procurato alcuni traumi e una ferita da taglio alla gamba. È stato raggiunto sia dalle squadre del Cnsas sia dal soccorso piste, ed è stato consegnato all'autoambulanza.

L'elicottero della centrale operativa di Udine è intervenuto per una un'altra richiesta di soccorso sempre sotto il Monte Tremol e sempre per uno scialpinista, ma sul versante della Val Sughet. Qui un 51enne di Cordenons, era caduto per un centinaio di metri lungo il pendio durante la discesa, anche lui a causa del terreno ghiacciato, subendo un trauma facciale, una frattura al polso e tre costole rotte. Il tecnico di elisoccorso e i sanitari a bordo lo hanno raggiunto e portato all'ospedale di Pordenone.

L'ultimo intervento sul Piancavallo è stato attivato su richiesta di due giovani escursionisti di Avellino, che diretti sul Col Cornier hanno sbagliato itinerario trovandosi in difficoltà a causa del terreno ghiacciato. Sono stati soccorsi dai tecnici delle squadre di terra

Nel pomeriggio anche il Soccorso Alpino della Valcellina è stato allertato per un intervento sopra Claut, per un infortunio di uno dei suoi tecnici, G.G. (51 anni), scivolato a quota 1.200 metri rientrando da una gita con gli sci dal Monte Resettum lungo la pista forestale finendo fuori dalla pista e precipitando per una cinquantina di metri in un tratto ripido del bosco. Ha subito un trauma facciale, e una frattura alla caviglia e al ginocchio destro, oltre a una ferita da taglio alla coscia con la lamina dello sci. È stato lui stesso a chiamare e coordinare i soccorsi.

Il Soccorso Alpino di Cave del Predi è intervenuto invece a partire dalle 13 alla base di Forcella della Lavina, nel Gruppo del Mangart, nelle Alpi Giulie a quota 1.200 metri, dove due cordate di alpinisti romagnoli, in tutto cinque persone, erano impegnate nella scalata della nota cascata di ghiaccio denominata «Spada di Damocle».

Uno dei capocordata, A.S., 53 anni, di Rimini, è caduto prima di arrivare al punto di sosta arrestando la caduta grazie alla corda a cui era legato, dopo circa trenta metri di volo. L'uomo ha riportato diversi traumi. I primi soccorsi, fondamentali, sono stati effettuati da una cordata italo - slovena che aveva già concluso la cascata e che si stava calando in corda doppia.

Nel frattempo le squadre del Cnsas assieme ai tecnici della Guardia di Finanza di Sella Nevea, in tutto dodici uomini, si stavano organizzando per giungere sul posto, dal momento che per l'elicottero della centrale operativa di Udine era impossibile recarvisi a causa della nebbia, ma grazie all'impiego di due motoslitte messe a disposizione dal gestore del Rifugio Zacchi. L'uomo è stato stabilizzato, imbarellato e trasportato fino a Fusine, dove è stato consegnato all'ambulanza e trasportato all'ospedale di Tolmezzo per gli accertamenti di rito. L'intervento si è concluso intorno alle 18

Riproduzione riservata © Il Piccolo