Cinghiali, uccisioni quintuplicate

In 15 anni si è passati da 100 ad oltre 500 abbattimenti. La specie sta proliferando in tutto il Collio
Di Francesco Fain

CORMONS. Sono diventati un incubo autentico per molti agricoltori che non sanno più che pesci pigliare. La proliferazione della specie cinghiale sta causando non pochi problemi alle coltivazioni e alla pregiata produzione viti-vinicola.

Ed è così che, giocoforza, nello spazio di 15 anni gli abbattimenti degli ungulati sono quintuplicati. A fornire tutta una serie di dati interessanti un report redatto dalla Provincia, quando ancora era un ente con un presidente, una giunta, un consiglio. E oggi siamo in grado di rendere noti quei numeri che inquadrano alla perfezione la situazione di estrema criticità.

Nell’ultima stagione venatoria sono stati 507 i cinghiali abbattuti: corrispondono ad una densità media distrettuale di 5,8 animali ogni cento ettari di territorio, con picchi di 12,1 e 12,3 cinghiali/100 ha nelle riserve di Piuma e di San Floriano del Collio.

«Negli ultimi anni - spiega la Provincia - si è assistito ad un aumento generalizzato della specie cinghiale nel territorio isontino ed, in particolar modo, nell’area a forte vocazione vitivinicola quale il Collio goriziano. Da un’analisi dei censimenti ed una più realistica analisi degli abbattimenti, l’aumento medio della specie negli ultimi 15 anni si attesta intorno al 14% passando dai circa 100 animali abbattuti alla fine degli anni Novanta ai 500 del 2013 sino ai 507 dell’ultima stagione. Risulta conseguenza inevitabile che l’aumento della popolazione del cinghiale abbia avuto un forte impatto sull’agricoltura e sulla presenza umana, circolazione stradale in primis. Aumentando la popolazione, infatti, sono aumentati gli incidenti stradali causati da fauna selvatica e i danni all’agricoltura».

I cinghiali sono animali sociali, che vivono in gruppi composti da una ventina di femmine adulte coi propri cuccioli, guidate dalla scrofa più anziana: in alcune zone con grande ricchezza di cibo, tuttavia, si trovano gruppi comprendenti anche più di 50 animali, spesso frutto della fusione di più gruppi. I maschi più anziani conducono una vita solitaria per la maggior parte dell’anno, mentre i giovani maschi che ancora non si sono accoppiati tendono a riunirsi in gruppetti. Ciascun gruppo occupa un proprio territorio, che si estende su un’area di una ventina di chilometri quadrati circa d’ampiezza e viene delimitato tramite secrezioni odorose della zona labiale ed anale: i territori dei maschi sono solitamente più grandi di quelli delle femmine, anche del doppio. Generalmente, il gruppo rimane nello stesso territorio finché le risorse sono sufficienti al proprio sostentamento, per poi abbandonarlo alla ricerca di aree più ricche di cibo qualora la disponibilità alimentare diminuisca: questo spiega l’apparizione improvvisa di cinghiali in aree dove storicamente la loro presenza non è contemplata.

I cinghiali sono noti per il temperamento aggressivo: qualora presi alla sprovvista o messi alle strette, infatti, questi animali, anche se feriti o debilitati, attaccano senza pensarci due volte, combattendo strenuamente e risultando molto pericolosi.

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