Cinese all’Internazionale nuova lingua per i liceali

La scuola di Opicina inserisce l’insegnamento su richiesta di famiglie e aziende Il presidente Morelli: «In un prossimo futuro puntiamo anche a russo e arabo»
Lasorte Trieste 17/06/11 - Opicina, Scuola Internazionale, Cerimonia Fine Anno Scolastico
Lasorte Trieste 17/06/11 - Opicina, Scuola Internazionale, Cerimonia Fine Anno Scolastico

A Parigi, già da anni, nei monomarca delle griffe più esclusive, non si trova un lavoro da commessi senza masticarne almeno quel tanto necessario per consigliare e coccolare i clienti. I nuovi ricchi arrivano in buona parte dall’Oriente e sapersi esprimere in mandarino, lingua ufficiale della Cina, è una voce fondamentale nel curriculum del venditore appetibile. Capire i cinesi non essendo cinese, asset fondamentale nel mondo globalizzato, quando gli stessi cinesi fanno fatica a capirsi tra di loro, “lost in translation” nella babele di dialetti e varianti del loro sconfinato paese. Per chi intende lavorare all’estero o con l’estero, può non essere fondamentale, ma certo una carta in più. E le famiglie che coltivano un ambiente educativo poliglotta se ne stanno rendendo conto, al punto da chiedere alla Scuola internazionale di istituire un corso di cinese.

Ecco dunque che dal prossimo anno, gli studenti che si iscrivono alla prima liceo avranno a disposizione il mandarino nella rosa di lingue straniere tra cui scegliere, accanto ai tradizionali francese, tedesco e inglese. Esigenza avvertita dai genitori, ma anche dalle aziende locali, che intensificano i rapporti economici con la Cina e hanno bisogno di manager che si muovano con disinvoltura su un terreno diverso dall’inglese. Se è vero che ormai i cinesi facoltosi studiano in buona parte nella vecchia Europa, è altrettanto vero che spiazzare il “competitor” interloquendo nella sua madrelingua può essere una strategia commerciale vincente.

Scuola internazionale e Scuola interpreti, dunque, si alleano per affrontare al meglio la sfida gialla. Numeri di adesioni al corso di cinese è impossibile darne, siamo appena nella fase di pre-iscrizione all’anno scolastico 2012-2012, ma il presidente Roberto Morelli assicura che tra i settanta studenti liceali, dei 270 che ne conta in totale la scuola, la nuova lingua è “gettonata”. E non è detto che non possa essere opzionata anche per chi sta già studiando al liceo, sempre che l’insegnante ritenga che il numero di anni prima del diploma sia sufficiente ad apprendere più di qualche rudimento.

Sarà John Dodds, docente della Scuola interpreti e consigliere di amministrazione dell’Internazionale, a reperire il docente di mandarino più adatto. «L’idea mi pare splendida - commenta - anche perchè, purtroppo, causa i tagli all’Università, già da un paio d’anni non abbiamo più il corso di cinese».

Morelli non esclude che il ventaglio si apra in un prossimo futuro a russo e arabo. La geografia delle lingue straniere a scuola è disegnata dalle leggi dell’economia.

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