Nuova frenata al cinema Ariston di Trieste: la riapertura slitta in primavera
La sala ristrutturata di viale Romolo Gessi non è ancora pronta. La Cappella Underground: «Ritardi fisiologici»

Popcorn e bibite fremono, ma il pubblico del cinema Ariston dovrà pazientare ancora un po’. I lavori alla storica sala di viale Romolo Gessi dovevano concludersi alla fine di gennaio, dopo un doppio rinvio che ne aveva ritardato la riapertura inizialmente prevista lo scorso autunno. Stavolta fortunatamente non c’entra l’amianto e l’ulteriore slittamento viene imputato a fisiologiche difficoltà del cantiere. Sia come sia, la nuova e (si spera) ultima data sposta il taglio del nastro a «inizio primavera», dunque qualche settimana di attesa in più.
Chiara Barbo, presidente della Cappella Underground che è proprietaria dell’immobile, fa il punto della ristrutturazione, a poche ore di distanza da un incontro di aggiornamento tra i soggetti interessati. «Non ci sono motivi particolari – spiega Barbo – siamo in dirittura d’arrivo. Stiamo curando nei dettagli anche i futuri allestimenti, visto che diventerà uno spazio del tutto nuovo». Insomma, niente di cui preoccuparsi, quanto piuttosto i preparativi necessari per «rifinire al meglio gli interni».

Il grosso degli interventi è in ogni caso stato ultimato. Il finanziamento di base faceva capo al Pnrr – circa 250 mila euro – destinati all’aggiornamento infrastrutturale dell’edificio, che dalla sua costruzione nei primi anni Cinquanta non era praticamente più stato toccato. Si è andati a dotare il pavimento di intercapedini ventilate per sconfiggere l’umidità, così come ad aggiungere un nuovo sistema di ricambio dell’aria per migliorare la salubrità dell’ambiente. Oltre ai fondi europei, allo svecchiamento del cinema Ariston hanno contribuito anche 650 mila euro della Regione e 80 mila della Fondazione CRTrieste, con i 325 mila stanziati direttamente dalla Cappella Underground. L’ultima proroga – afferma sempre Barbo – non ha avuto effetti sui costi, che sono perciò assorbiti in queste cifre. E che comunque, con una semplice somma, superano abbondantemente il milione di euro.
Aggiornamento infrastrutturale sì, ma anche un rinnovamento completo dell’interno, come si diceva. Il cinema Ariston sarà tripartito: alla sala con le poltrone si affiancherà uno spazio multifunzionale che è stato ricavato nell’area a sinistra di chi guarda lo schermo, delimitata in passato da alcune colonne e finora inutilizzata. Verrà sfruttato, ad esempio, per ospitare mostre temporanee o presentazioni di libri, magari in coordinamento con la programmazione della sala accanto.
Questo perché tutti gli ambienti del rinnovato Ariston saranno in qualche modo collegati all’offerta cinematografica, compreso il bar (affidato in gestione alla catena “Mug”, conosciuta per il locale in piazza Hortis), il cui menù sarà abbinato alla pellicola del giorno. Da questo punto di vista, come già si ebbe modo di scrivere, l’Ariston 2.0 rappresenterà un interessante esperimento, creando uno spazio finora inesistente a Trieste e rispondendo a una domanda di cinema che ora come ora non trova sbocchi diretti.
Barbo non si vuole sbilanciare, ma annuncia che «la programmazione da cinema d’essai verrà ampliata», senza dare ulteriori informazioni nel merito. «In occasione dell’apertura si è deciso però di organizzare un weekend di eventi», dice la presidente, una sorta di «festa della città». Sarà quindi l’occasione per saggiare le potenzialità della struttura, sbirciando finalmente anche il suo look rifinito.
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