Cinema a Trieste, a ShorTS Festival sono pari Helium e Fool’s Day

TRIESTE. A sentirli dibattere nell' incontro della mattina insieme ai tanti registi ospiti, ci si sarebbe aspettati un verdetto diverso, forse più coraggioso e audace. Ma le decisioni dei giurati non si discutono, ed è così che il Galà serale per il gran finale dello ShorTs International Film Festival eccezionalmente trasferito, causa “occupazione” di Fedez, al Museo teatrale Schmidl di Palazzo Gopcevich, ha visto sdoppiare il massimo riconoscimento del festival triestino in un ex aequo tutto targato Academy Award. È stato infatti il danese vincitore dell'Oscar “Helium” di Anders Walter a vincere il “Maremetraggio” da 10mila euro per il miglior corto assoluto dividendoselo fifty-fifty con l’americano “Fool’s Day” di Cody Blue Snider, nominato nella magica cinquina finalista. L'esordio potente e anticonvenzionale sponsorizzato da Scorsese “Medeas” di Andrea Pallaoro ha invece strappato il riconoscimento per l'opera migliore tra i debutti in lungo delle “Nuove Impronte” mentre il pubblico, se da una parte è rimasto conquistato dai dolori del giovane Edo nel dolceamaro “Short Skin” di Duccio Chiarini, premio del pubblico Bakel alla miglior opera prima, il più votato sul fronte del corto è stato invece il britannico “Drone Strike”, il cui autore Chris Richmond, ospite alla serata, ha ricevuto il premio Trieste Caffè al miglior corto.
Un pubblico che ha fatto boom, fanno sapere soddisfatti gli organizzatori, con sedi di proiezioni gremite di oltre 14000 presenze tra Ariston, piazza Verdi, Museo Revoltella, Teatro Verdi e Palazzo Gopcevich. Per la rassegna diretta da Chiara Omero sono stati nove i giorni di proiezioni, dieci le opere prime e 89 i cortometraggi in gara, senza dimenticare il nuovo concorso “SweeTS4Kids”, 27 shorts rigorosamente vietati ai maggiori di anni 14, per un totale di 139 proiezioni insieme a “Bagaglio a mano” direttamente dal Mattador e l'apprezzato “I nostri ragazzi” di Ivano de Matteo, che ha chiuso al Cinema Ariston questa 16ma edizione del festival.
«Pensieri brevi che toccano temi profondi», ha definito i corti un artista eclettico come Pippo Delbono, mentre la critica Luisa Morandini ha posto l'accento su come il corto sia qualitativamente cresciuto negli ultimi 15 anni. «L'alto livello dei lavori ci ha trovato concordi nel raggiungere un verdetto più ampio del singolo titolo», hanno motivato i due con Carlo Brancaleoni, Emanuela Genovese, Chiara Caselli. Vittoria quindi a due corti «apparentemente diversi ma profondamente uniti da un'alta cifra professionale e artistica»: a iniziare da “Helium”, storia «delicata che unisce realtà e immaginazione, mondo degli adulti e quello dei bambini, trasfigurando la paura del morire in un viaggio fantastico». Con “Fool's day”, invece, Cody Blue Snider crea «una surreale e caustica lettura della scuola elementare nordamericana». Entrambi i registi – concludono i giurati - «sono dei veri talenti».
Menzione speciale al recente vincitore del David di Donatello ”Thriller” dove «in una Taranto tra passato e presente il regista riesce a far esplodere la creatività di un adolescente che si inserisce in un mondo operaio in lotta per la sopravvivenza», individuando in Giuseppe Marco Albano «un talento da incoraggiare». «Un racconto sorprendente ed originale che colpisce con forza le corde delle emozioni». Per i giurati-detenuti di “Oltre il Muro” è “Child K” di Roberto de Feo, ospite del festival, e Vito Palumbo il miglio corto italiano, concedendo una menzione speciale all'animazione con i pastelli a olio su carta di “L’attesa del Maggio” di Simome Massi, che si porta a casa anche la messa in onda della sua opera in esclusiva tv. Studio Universal trasmetterà il corto di Massi in prima tv lunedì 27 luglio alle 20.40 in “A noi piace Corto”, magazine d'informazione con una puntata speciale tutta dedicata al festival triestino.
Il “Maremetraggio” al miglior corto d'animazione è andato invece a “Oripeaux”, dove Sonia Gerbeaud e Mathias de Panafieu raccontano, con tratto originale, una potente metafora «sulla paura di aprirsi alle potenzialità di un mondo sconosciuto». Tra i premi più tecnici, quello alla miglior produzione italiana è stato assegnato da Claudio Bonivento a “La Valigia” di Pier Paolo Paganelli e prodotto da Articolture, mentre per l'Associazione Montatori il miglior montaggio italiano è “Ferdinand Knapp” di Andrea Baldini. Ha collezionato più “consiglia” di tutti prevalendo nettamente sugli altri sei competitor, tutti provenienti da nazioni diverse e in gara nel contest on line sul sito del Piccolo “Luigi e Vincenzo” di Giuseppe Bucci: i sette corti in competizione hanno totalizzato, tra sito e social del giornale, oltre ventimila visualizzazioni in una ventina di giorni di pubblicazione, raccogliendo centinaia di condivisioni e di "mi piace".

Non è poi passata inosservata la performance della sempre più lanciata Sara Serraiocco, migliore attrice per “Cloro” mentre il premio per il miglior interprete maschile è andato a Daniele Savoca per la naturalezza del suo spiazzamento in “The Repairman”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo