Cimolai e Zoppas, c’eravamo tanto amati...

Come Alberto di Monaco e Charlene, a due mesi dalle “nozze da sogno” i due rampolli vivono separati

TRIESTE. Ricchi, piacenti, rampanti... forse un po’ troppo per essere anche innamorati. Per ora sono solo delle indiscrezioni. Ma nessuno dei diretti interessati pare abbia il coraggio di smentire: la love story tra Matteo Zoppas e Paola Cimolai, i rampolli del Nord Est imprenditorialista che lo scorso 21 maggio erano convolati a nozze nel Duomo di Spilimbergo, si è già avviata sul viale del tramonto.

Lei erede del re dell’acciaio Luigi Cimolai, lui figlio della coppia Zanussi-Zoppas, da sempre considerati come una coppia modello dell’alta borghesia, non a caso più volte immortalata dalla rivista patinata “Vanity Fair”, erano stati al centro dell’attenzione dei rotocalchi rosa (e non solo) per quello che era considerato come uno dei matrimoni più in vista dell’anno. Un evento prenotato pure dal settimanale “Chi” che per volere del suo direttore Alfonso Signorini aveva dedicato qualcosa come tre pagine con tanto di foto degli sposi e dei vip presenti al “gran giorno”.

Una cerimonia in pompa magna celebrata dal parroco di San Quirino, don Aniceto Cesarin, alla quale avevano preso parte oltre 400 invitati. E dopo il rito religioso era iniziata la festa a Villa Sospisio, nelle verdi campagne di San Quirino, alla quale hanno preso parte tra gli altri Matteo Marzotto, presidente nazionale dell'Enit e figlio della celebre Marta, Alessandro Benetton con la moglie campionessa di sci Debora Compagnoni, Andrea Illy con consorte, lo stilista Lorenzo Riva e Martina Mondadori. Insomma un matrimonio di gran lusso in cui la cosiddetta aristocrazia imprenditor-industriale ha dato ampio sfoggio di sè. Tutto perfetto? Non proprio. Appena tornati dalle tre settimane di luna di miele trascorse nella suggestiva Sud Africa i due hanno deciso di vivere in case separate.

E così Zoppas è rimasto nella villa di Conegliano. La Cimolai invece è tornata dalla madre a Villa Sospisio, pare in attesa di un imminente viaggio d’affari nella lontana Cina.

Insomma: una storia simile a quella vissuta quasi contemporaneamente dai più illustri Alberto II di Monaco e la consorte Charlene. I due principi monegaschi, a dire la verità già in “crisi” prima del fatidico sì, avevano addirittura trascorso in maniera separata il viaggio di nozze.

Per ora tra San Quirino e Conegliano un muro di silenzio si è alzato attorno ai rampolli. Anche perché forse nelle loro menti riecheggieranno ancora le parole pronunciate da don Cesarin. «Paola e Matteo, siate felici, per tutta la vita...».

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