Un libro, una app e visite guidate per i 200 anni del cimitero di Sant’Anna a Trieste
La prima sepoltura in via dell’Istria risale al primo agosto 1825. Il Comune chiederà l’inserimento tra i cimiteri monumentali riconosciuti dal portale europeo Asce
Dall’opuscolo da distribuire all’ingresso all’applicazione per reperire attraverso un Qr code le informazioni sulle tombe monumentali; dal sito web alle visite guidate. In prospettiva del bicentenario dall’entrata in funzione del cimitero cattolico di Sant’Anna, che si celebrerà il prossimo primo agosto, il Comune ha programmato una serie di iniziative investendo intanto 40 mila euro.
L’obbiettivo dell’assessore ai Servizi generali Sandra Savino è anche quello di avanzare al ministero della Cultura la richiesta di assegnare a quel camposanto la qualifica di cimitero monumentale, tramite l’inserimento nel sito europeo Asce – Association of significant cementeries in Europe, relativo ai cimiteri monumentali. P
er programmare e realizzare le diverse iniziative è stato creato un gruppo di lavoro, al quale concorrono alcuni dirigenti comunali, personale della Soprintendenza e di AcegasApsAmga, la multiutility che ha in gestione i servizi cimiteriali.
Il successo turistico di Trieste, tra l’altro, ha regalato anche a Sant’Anna una nuova vita, fatta di partecipati tour tra le tombe monumentali e quelle di personaggi storici o conosciuti. Viste da un’ora e mezza con quattro itinerari: quello nella monumentale galleria con le tombe delle famiglie borghesi, di rilievo politico e economico dell’Ottocento; quello alla scoperta delle tombe dei personaggi conosciuti, e poi i percorsi tra quelle dei caduti e degli artisti.
Progettato dall’architetto Matthäus Pertsch, Sant’Anna allora venne realizzato per soddisfare le esigenze di una città in forte crescita. Così si accorparono lì i cimiteri storici di San Giusto e di Montuzza, che non riuscivano più a contenere le tante sepolture e avevano una collocazione, quelle sul colle di San Giusto appunto, troppo vicina al centro città. La prima sepoltura a Sant’Anna porta la data del primo agosto 1825, il primo sepolcro fu eretto invece nel 1826 per la famiglia Valle.
Suggestiva la galleria monumentale: sotto le arcate ci sono, ad esempio, le tombe dei Burgstaller o dei Ritter von Reyer, dei Bazzoni, dei Parisi o dei Voelkl. Sepolcri di forte rilevanza artistico–architettonica.
Tra i vialetti, ci si imbatte invece nelle dimore per il sonno eterno di personaggi famosi, come quella di Ettore Schmitz, alias Italo Svevo, sepolto nella tomba Veneziani, o quella in corrosa pietra carsica di Umberto Saba.
Riposa a Sant’Anna anche il regista Giorgio Strehler e i campioni dello sport, da Nereo Rocco a Pino Grezar, da Gilberto Parlotti a Tiberio Mitri. Non solo un luogo di dolore e di ricordi quindi, ma anche di cultura. Elementi da valorizzare, ai quali Savino intende dare giusta visibilità.
Così il Comune ha deciso di far realizzare un volume che, raccogliendo gli studi del gruppo di lavoro, fotografie e disegni andrà a creare dei percorsi tematici, utili poi anche a stampare un opuscolo da distribuire all’ingresso del cimitero per fornire informazioni sulle tombe di interesse. A questo scopo verrà predisposto anche un ciclo di visite guidate.
Oggi, però, la promozione e la divulgazione passano anche attraverso la tecnologia. Così è prevista l’ideazione di un sito web che fornisca informazioni, curiosità, ovviamente orari e modalità per fruire dei tour, oltre a una mappa che accompagni il visitatore alla scoperta delle tombe significative nel camposanto.
Infine, come accennavamo, è allo studio l’eventuale ideazione di un’applicazione, che attraverso un sistema di QR code faciliti la visita al cimitero e il reperimento delle corrette informazioni sulle diverse tombe monumentali. —
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