Cimitero ebraico, patrimonio da recuperare

Presentato il libro “Il giardino dell’eternità”. Il rabbino: dare valore agli insegnamenti di chi non c’è più
Silvano Trieste 13/11/2014 Circolo della Stampa, dibattito
Silvano Trieste 13/11/2014 Circolo della Stampa, dibattito

Un cimitero è una testimonianza, un luogo nel quale ricordare quanti ci hanno preceduto, seguendo il loro esempio per cercare di ripetere oggi quanto di buono hanno fatto in vita coloro che vi sono ricoverati. Questa la valenza di tutti i cimiteri, ma in particolare di quello ebraico di via della Pace, al quale sono dedicati un libro e un video presentati ieri sera al Circolo della stampa. «L'ebraismo accentua l'enfasi sulla vita in questo mondo - ha spiegato il rabbino, Eliezer Shai Di Martino, nella sua introduzione all'incontro - ma ci relazioniamo con i nostri morti per rammentare lo stile di vita delle persone e prenderle a esempio. Prendersi cura dei nostri cimiteri significa perciò dare valore al loro insegnamento».

Il primo cimitero ebraico a Trieste fu costruito accanto a via del Monte, molti secoli fa, ma con l'arrivo dei francesi a Trieste si vietò la possibilità di seppellire i morti vicino al centro cittadino. Nacque così, nel 1843, quello che ancor oggi è il cimitero ebraico di via della Pace. Livio Vasieri, che da anni conduce un lavoro di recupero delle tombe che vi sono ospitate, ha spiegato che «ci sono ben tre ettari di terreno che accolgono circa 12mila salme. In questi anni sono riuscito a dedicarmi a circa 4mila tombe, ripulendole, rinfrescandone le scritte, liberando le lapidi dalla vegetazione, recuperando cioè un patrimonio storico di assoluto valore».

In molti casi Vasieri e i suoi collaboratori hanno dovuto effettuare veri interventi di ristrutturazione, ricostruendo le parti mancanti. Importanti anche le traduzioni «perché nella Comunità ebraica - ha precisato Vasieri - ci sono famiglie di origine tedesca e ungherese». Il volume "Il giardino dell'eternità" è stato realizzato da Ariel Camerini, Livio Vasieri e Nathan Neumannm con la collaborazione di Luisella Segre, dei rabbini Eliezer Shai Di Martino ed Elia Richetti, di Isabella Sagues, Andrea de' Martini, Marco Pilla, Vanna Settimo e Marco Tessarolo, che ha diretto anche la realizzazione del video "Hidden Treasures" (Tesori nascosti). Al corto hanno collaborato Livio Vasieri, Vanna Settimo, Isabella Sagues e Diana De Rosa.

Ariel Camerini, della Comunità ebraica, ha osservato che «Il titolo del libro, “Il giardino dell'eternità”, esprime appieno lo spirito che vogliamo trasmettere. Siamo stimolati a mettere mano al nostro cimitero di via della Pace, che abbisogna di importanti lavori, perché vogliamo ricordare quanti ci hanno preceduto, lasciandoci un prezioso esempio da seguire». Di «suggestive emozioni vissute attraversando il cimitero» ha parlato Nathan Neumann, che ha curato la parte fotografica del libro. «La storia palpita attraversando quei sentieri e leggendo quelle scritte sulle lapidi. Spero che questo testo sia solo il primo passo di una ulteriore rivisitazione del cimitero».

Ugo Salvini

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