Cigale, lecci in “soccorso” ai pini malandati

Gli alberi piantati oltre un secolo fa non reggono più la bora: al parco serve un radicale rinnovamento

LUSSINPICCOLO. Il parco boschivo di Cigale, nell’isola di Lussino, è ormai vecchio e in buona parte malandato, bisognoso non tanto di cure quanto di un radicale rinnovamento. I pini d’Aleppo, piantati più di un secolo fa grazie al botanico lussignano Ambrogio Haracic e al contributo del viennese Leopoldo von Schrotter, hanno ormai raggiunto l’ultimo stadioo della loro esistenza e non ce la fanno più a reggere l’urto degli agenti atmosferici. Anche in questa stagione invernale diverse piante hanno ceduto alla vecchiaia e soprattutto alla Bora che li ha schiantati facendoli precipitare nel bel mezzo del bosco ma anche in prossimità di strade e di sentieri praticati dagli abitanti del posto e dai turisti.

La stupenda pineta di Cigale si estende su circa 236 ettari, di cui 122 non sono di proprietà privata e dunque di competenza del Demanio forestale croato. I responsabili del Dipartimento lussignano hanno asserito che la situazione può essere migliorata solo tramite un continuo e rigoroso monitoraggio affiancato da azioni di rimboschimento non più rinviabili. Finora a dare il maggiore contributo alla rimozione degli alberi abbattuti è stata la Città di Lussinpiccolo, mentre le altre istituzioni competenti sono rimaste alquanto passive. Un vero peccato, perché i pini e gli altri alberi - disseminati lungo i circa 250 chilometri di sentieri a Lussino – costituiscono uno dei simboli di quest’isola nord adriatica.

A detta dei responsabili del Demanio forestale, il fenomeno della caduta di alberi a causa del forte vento non va ritenuto raro nei boschi definiti vecchi, come quello di Cigale. In questo senso va rammentato che il pino d’Aleppo è una specie alloctona a Cigale, messo a dimora qualche anno prima del 1900. Sono invece da ritenersi autoctoni i lecci che qua e là sono ricomparsi tra i pini.

Proprio per dare stabilità e lunga vita al parco boschivo - questa la conclusione degli esperti del Demanio forestale - sarà necessario in futuro far coesistere i pini d’Aleppo e i lecci, appartenenti al genere della quercia. A tale scopo prossimamente dovrebbero incontrarsi esponenti di demanio, municipalità, alberghiera Jadranka e istituto pubblico Priroda (Natura, in italiano). (a.m.)

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