Cibo sprecato, un intero stipendio nei rifiuti

Secondo Coldiretti una famiglia goriziana di 4 persone getta nella spazzatura prodotti alimentari per 1.270 euro/anno
Di Francesco Fain

È come se uno stipendio (1.270 euro) nell’ambito di una famiglia-tipo goriziana finisse nella... spazzatura: 76 kg di prodotti nella differenziata. Per quanto la crisi economica abbia fatto leggermente diminuire gli sprechi domestici, il dato del cibo che finisce nel bottino delle immondizie rimane un elemento su cui è necessario ancora lavorare in termini di educazione e comportamenti.

A puntare la lente d’ingrandimento Coldiretti che ha effettuato un’indagine puntuale sul fenomeno: il 75% dei cittadini fa la spesa più attentamente, il 56% utilizza gli avanzi nel pasto successivo, il 37% ha ridotto le quantità acquistate, il 34% guarda con più attenzione la data di scadenza e l’11% dona in beneficienza. Ma se questa è la situazione a livello nazionale, quali sono i comportamenti a livello regionale e provinciale? Ci sono elementi di preoccupazione. «In tal senso - evidenzia il presidente di Coldiretti Gorizia, Bressan - da alcuni studi e da nostre elaborazioni riguardanti l’Isontino risulta, in media, uno spreco settimanale in termini di quantità di 430 grammi di cibo alla settimana per persona. Il valore di questo spreco, calcolato per una famiglia media di 4 persone, è pari a... 1270 euro/anno. Insomma; uno stipendio che se ne va nella spazzatura».

Come prevenire lo spreco? «Importante - suggerisce Bressan - è preparare la lista della spesa: questo consente di gestire meglio il rifornimento. In più della metà dei consumatori isontini c’è la consapevolezza di acquistare troppo anche attraverso il fenomeno delle offerte speciali che spesso induce l’acquisto di grossi quantitativi prossimi alla scadenza. Poi, si verificano sprechi anche per il fatto che spesso si cucina “troppo”. Elemento di spreco del cibo è anche il fatto che spesso le derrate non vengono conservate in modo adeguato». Da anni, la Coldiretti si sta impegnando sul tema della etichettatura, in particolare sull’origine e le date di scadenza degli alimenti. Come poter modificare questi comportamenti? «Va riscoperta la stagionalità, va acquistato solo ciò che serve (in particolare ortofrutta). Lo si può fare attraverso la frequentazione delle aziende agricole e dei mercati agricoli.

Dal canto suo, il direttore di Coldiretti Gorizia Ivo Bozzatto sottolinea come la nostra provincia abbia molti punti-vendita diretta ed in particolare diversi mercati agricoli di “Campagna amica”, dove è possibile farsi consigliare direttamente dagli agricoltori relativamente alle quantità ed alle modalità di conservazione del cibo: «cosa - rimarca - che non è possibile fare in nessun altro luogo. Dobbiamo assolutamente invertire questa tendenza di spreco - sottolineano all’unisono Bressan e Bozzatto - per motivi economici di sostenibilità ambientale ed etici. Oggi, a livello mondiale, un terzo del cibo prodotto viene sprecato, per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti che potrebbero sfamare tutta la popolazione che soffre di fame cronica». Oggi, nel Nordest, quasi 6 cittadini su 10 fanno una lista prima di fare la spesa. Ma solo un cittadino su due insegna ai figli buone pratiche antispreco. Fra i provvedimenti auspicati una campagna di educazione alimentare ed etichette più chiare. Lo spreco alimentare sul pianeta costa ogni anno mille miliardi di dollari: una cifra vertiginosa, che sale a 2 mila 600 miliardi con i costi “nascosti” legati all’acqua e all’impatto ambientale).

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