Ci aspettano vent’anni di caldo, ecco perché l’estate è anomala

Nature pubblica studio sulla circolazione Atlantica. Da noi stagione con piogge ogni 3-4 giorni. Parla il colonnello Mocio dell’Aeronautica: «Fino a domani stabile, poi nuova perturbazione»
Silvano Trieste 2018-04-22 Gente al mare con la bella giornata e il caldo
Silvano Trieste 2018-04-22 Gente al mare con la bella giornata e il caldo

TRIESTE Un’estate fa... si moriva di caldo, i contadini erano in pena per i raccolti e i viticoltori preoccupati per la vendemmia. Oggi questo quadro sembra lontano anni luce: l’estate 2018 la ricorderemo per il tempo variabile. Pioggia, sole, poi di nuovo il temporale. E persino grandinate e trombe d’aria a luglio. Con disagi forti in Trentino e Val di Susa, per citare due tra i territori più provati. I motivi ce li illustra il colonnello Daniele Mocio, meteorologo dell’Aeronautica militare (AM), volto noto della Rai.

Tutta colpa dell’Anticiclone

La configurazione che garantisce l’estate sul Mediterraneo, e quindi sull’Italia, è l’Anticiclone delle Azzorre, un’area di alta pressione semi-permanente di origine oceanica. «Quest’anno l’Anticciclone, che di solito d’estate ci ripara dalle correnti fredde del Nord Europa, non è arrivato sul nostro Paese, si trova ancora sull’Atlantico – spiega Mocio – La sua assenza determina instabilità e fenomeni a cui assistiamo raramente: piogge con conseguenti allagamenti, grandinate, temperature più basse, colpi di vento e trombe d’aria che hanno interessato il nostro Paese da Nord a Sud». L’Anticiclone ora si trova verso Canada e Usa. «Solo una minima parte sfiora l’Africa, e così si spiegano le giornate più calde che ci sono state finora», aggiunge l’esperto.

Previsioni

Questa incertezza andrà avanti almeno per un altro mese. Poi da Ferragosto la situazione potrebbe migliorare. «Fino al 15 agosto non ci sarà stabilità – chiarisce Mocio – Dopo si andrà verso la normalità, quindi meno piogge ma anche temperature più basse, come accade sempre nella seconda metà dell’estate». Del resto finora afa non c’è stata: nelle città più calde, Firenze, Bologna e Roma, la colonnina di Mercurio non ha mai superato i 35 gradi. Per quanto riguarda le previsioni a breve tempo, attenzione perché sta arrivando una nuova perturbazione. «Fino a domani il tempo sarà abbastanza soleggiato – dice Mocio – Sabato pomeriggio, invece, peggioramenti al Nord, alto Adriatico compreso, domenica mattina al Centro e tra domenica sera e lunedì al Sud».

La mappa delle vacanze

Ma allora dove conviene andare in vacanza? La premessa è che la variabilità ha cadenze di 3-4 giorni, quindi tranquilli: difficilmente chi andrà in ferie una settimana o più in Italia incapperà nel maltempo per tutto il periodo. Detto questo, come spiega l’esperto dell’AM, chi va al mare cadrà in piedi perché sulla costa le temperature sono più miti. Più soggetto al brutto tempo il versante Adriatico perché meno protetto dalle montagne; clima più favorevole sul Tirreno dove le correnti fredde del Nord trovano la barriera delle Alpi. Meno fortunati coloro che scelgono città o montagna, dove il tempo è più piovoso. Le mete ideali? Scandinavia e centro Europa; Nord Africa e Grecia per chi ama il mare.

Statistiche

Non è la prima volta che d’estate si verifica un’anomalia climatica e non c’è un motivo, spiega Mocio: «La variabilità è legata alla stagionalità del flusso: lo scorso anno abbiamo avuto l’Anticiclone per molto tempo, quest’anno fatica ad arrivare, in meteorologia esistono le eccezioni». Il colonnello sottolinea che fenomeni del genere si verificano ogni 5-6 anni. In Italia un’estate simile c’è stata nel 2011.

Venti anni di caldo?

La circolazione Atlantica meridionale, che trasporta l’acqua calda verso Nord e quella fredda verso Sud, sta rallentando, e questo può provocare un deciso riscaldamento del clima nei prossimi 20 anni. Lo dice una ricerca pubblicata su Nature da un gruppo dell’università di Washington coordinato da Ka-Kit Tung. È proprio così? «Ci sono studiosi che approfondiscono questi temi – risponde Mocio – All’AM facciamo previsioni a breve raggio. C’è da dire comunque che queste ricerche di solito riguardano delle specifiche aree e non tutto il pianeta». —

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