Chiusura in rap per l’offensiva antivandalo
L'ultima mezz'ora di luce elettrica l’ha regalata la parrucchiera del negozio di fronte. La festa rap, l'ultimo battito d'ali della seconda edizione del progetto alternanza scuola-lavoro "Vandalo? No, writer!", che ha coinvolto circa cinquanta studenti di quattro istituti superiori triestini, si è concluso ieri alle 19.30 in largo Panfili. I bidelli del vicino istituto Carducci-Dante dovevano andarsene e c’era bisogno della corrente per far funzionare microfoni e tv. Alla fine è stato un do ut des: dopo che i ragazzi stessi avevano aiutato la parrucchiera, suggerendole i prodotti giusti per togliere i graffiti dal suo muro, lei ha ricambiato. Perché proprio di fronte c'è l'edificio del Carducci, che ha rappresentato la prova pratica di questa iniziativa dedicata ai writer, promossa e finanziata dalla Provincia in collaborazione con La Collina cooperativa sociale onlus.
Ci hanno dato giù di spazzolini e pittura i ragazzi degli istituti Galvani-Nautico, Deledda-Fabiani, Edilmaster e Nordio per togliere nelle settimane scorse tutte le scritte che rovinavano le facciate del Carducci, proprio in armonia con l'obiettivo del progetto: avere cura della cosa comune. «Un grazie a Catia Michielan della Soprintendenza, che ci ha aiutato, provando con noi i prodotti più corretti per il restauro» ha detto Marco Svara della Collina. Ancora qualche piccolo dettaglio da perfezionare, ma il risultato finale del progetto ieri è stato presentato alla città con una festa pensata da Pino Roveredo, che ha ricordato quando «tanti anni fa con i graffiti a Melara, tutti ci osteggiavano, invece oggi per fortuna sono riconosciuti come un'arte e il freestyle è un piccolo modo per i giovani per fare la loro rivoluzione».
Con la collaborazione speciale del writer professionista di livello internazionale Federico Duse i ragazzi hanno anche realizzato dei murales, che gireranno un po' per la città. E ora resteranno per un mese a coprire le finestre cieche dell'istituto di largo Panfili, ispirati ai temi di integrazione, migrazione, bellezza - quella che salverà il mondo e paradossi territoriali. Gli stessi concetti cui hanno girato attorno le sei battle di freestyle, che hanno coinvolto i rapper Nicolas e Marco Carpenetti di Zindis e Giulio Di Bin, insieme ad altri ragazzi che si sono confrontati a suon di note yo-yo. Hanno partecipato alla festa - sostenuta dai partner Radio Fragola, Reset cooperativa sociale onlus, la Casa dell'Arte di Trieste e le associazioni Manifesto 2020 e Melart - Roberto Cosolini, Maria Teresa Bassa Poropat, e gli assessori provinciali Adele Pino e Mariella De Francesco.
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