Chiusura della H4, quel valico secondario da sistemare a Monrupino per il boom del traffico di frontalieri

Il Comune di Monrupino costretto a rifare la segnaletica e l’illuminazione della strada di confine che torna strategica per la chiusura dell’autostrada slovena

Ugo Salvini
Le casette del vecchio valico (foto Lasorte)
Le casette del vecchio valico (foto Lasorte)

Stretta, tortuosa, disegnata fra il verde e le rocce del Carso, quasi del tutto dimenticata alle spalle della rocca di Monrupino. Ora sta per tornare alla ribalta, diventando una strada nevralgica nel contesto della viabilità dell’altipiano, trasformandosi in un’ancora di salvezza, in vista del complesso problema alla circolazione su tutto il Carso che sarà provocato dalla prossima chiusura della superstrada H4 che collega, in Slovenia, Razdrto e Vrtojba. Si tratta della vecchia strada che porta dalla frazione di Zolla, nel territorio comunale di Monrupino, al paese sloveno di Vrhovlje.

Ora l’amministrazione di Monrupino, che sta predisponendo un piano per reggere al prevedibile e considerevole aumento di traffico che si registrerà a Fernetti e in tutta l’area a partire dal 18 febbraio, data di avvio del cantiere sulla H4, ha deciso di intervenire sulla vecchia strada per metterla in grado di assorbire quella che si preannuncia come un’autentica rivoluzione nella circolazione sul Carso.

Lavori lungo la H4, la carreggiata verso Gorizia chiude dal 18 febbraio

«Stiamo predisponendo la riattivazione della pubblica illuminazione, che era stata tolta più di una decina di anni fa, su tutto il tratto che da Zolla arriva fino all’ex posto di blocco – annuncia la sindaca di Monrupino, Tanja Kosmina – e il rifacimento della segnaletica sia verticale sia orizzontale. Ci sono infatti molti frontisti sia italiani sia sloveni che, in considerazione dell’intasamento che avremo a Fernetti, sceglieranno la strada del vecchio valico per raggiungere il posto di lavoro senza dover affrontare le file che inevitabilmente si formeranno lungo l’autostrada, perciò in questa maniera garantiremo una percorribilità più sicura».

In questa fase di preparazione all’impatto che comporterà la chiusura della H4, Kosmina, che guida un Comune di piccola dimensione, con un bilancio nel quale le risorse finanziarie sono poche, deve affidarsi alla collaborazione con le forze dell’ordine e con l’Ente di decentramento regionale.

«I soldi che abbiamo a disposizione per poter affrontare l’emergenza sono pochi – ricorda – perciò solo con l’aiuto dell’Edr e, in chiave operativa, dei Carabinieri di Opicina, sempre molto disponibili ogni qual volta ci rivolgiamo a loro, potremo gestire una situazione come quella che si sta delineando».

Chiusura della superstrada H4: nessuna deroga dalla Slovenia
Una foto aerea dell'autoporto di Gorizia

Fino al 2007, anno della caduta dei confini fra Italia e Slovenia, lungo la discesa verso Vrhovlje c’erano, sui lati della carreggiata, anche due piccole casermette, da una parte quella Guardia di Finanza italiana, dall’altra quella della Polizia slovena, che controllavano tutti coloro che attraversavano l’allora valico di seconda categoria. Per queste non si prevedono ristrutturazioni, non essendo necessarie per la circolazione.

Della chiusura della H4 si sta occupando anche la Regione. L’assessore Cristina Amirante da tempo indica, come parziale soluzione, «il contingentamento del numero dei mezzi in transito, applicato sul versante sloveno, cioè prima di Fernetti, per prevenire le code di automezzi pesanti e i rallentamenti sulla nostra rete autostradale. In un caso simile, sul Brennero considerando che una corsia autostradale può assorbire 900 veicoli all’ora, si è agito così e non vedo alternative anche qui». —

Riproduzione riservata © Il Piccolo