Chiusa la pizzeria Isola di Capri I Vanacore gettano la spugna
«Siamo stanchi, non ce la facciamo più». L’esito dell’affermazione di Vincenzo Vanacore e di sua moglie Stefania è la chiusura della loro pizzeria L’isola di Capri di piazza del Municipio, senza dubbio uno dei locali storici della città. La decisione era maturata dopo l’estate con l’intenzione di lasciare con il primo gennaio.
I mali di stagione, tuttavia, hanno costretto ad abbandonare qualche giorno prima di Capodanno, annullando ogni prenotazione già raccolta. «Vorremmo che l’attività continuasse, affidandola possibilmente a una coppia di giovani», dicono. Per il momento, però, c’è la chiusura.
Era il’68 quando i fratelli Vanacore, assieme ai loro genitori, aprirono il locale. Dall’84 l’attività venne gestita esclusivamente da Vincenzo e da sua moglie. Negli anni, la famiglia Vanacore aveva aperto altre pizzerie in città: chi non ricorda, per esempio, la Bella Capri, all’angolo tra via Garibaldi e via Morelli? Non va poi dimenticata la pizzeria Piccola Capri che, alla Casa Rossa, è tuttora attiva. Certo, dall’84 a oggi Gorizia è cambiata molto. «Dall’apertura, siamo andati in crescendo – raccontano Vincenzo e Stefania, tenendo a ringraziare i numerosi clienti accumulati in decine d’anni –. In città, la presenza di militari era molto numerosa, come il commercio era fiorente. Ora, purtroppo, son rimasti pochi giovani e, negli ultimi tempi, il lavoro aveva alti e bassi. Nel complesso, ci sembra una città migliorata sotto il profilo urbanistico, ma sono le nuove generazioni a mancare. Gorizia è diventata più triste: era una gioia, oggi è un deserto. In ogni caso, se avessimo trenta, quarant’anni saremmo pronti a ricominciare».
Insomma, più che la crisi, a suggerire la chiusura, è stata la stanchezza dell’età. Di certo, un duro colpo all’attività c’è stato. «Avevamo una bellissima terrazza, i clienti la gradivano molto – raccontano ancora –. Ma, nell’ottobre del 2018, gli uffici comunali ci hanno costretto a smontarne il tendone. Avremmo potuto riallestirla in un secondo tempo, ma saremmo andati incontro a costi aggiuntivi. Senza dubbio è stata una penalizzazione importante».
L’amore per Gorizia, comunque, rimane. La signora Stefania, nata a Zagabria, è in città da 38 anni. «In Gorizia ho sempre creduto e continuo a viverci bene – racconta – ma andrebbe valorizzata maggiormente: per esempio, ci vorrebbero più turisti, ma della città non posso certo parlar male!». Ma se di una signora non si dice l’età, il signor Vincenzo di anni ne ha 73 ed è a Gorizia da 52. Nel locale, poi, lavorava anche Roberto, il figlio della coppia. E pensare, comunque, che, in un’altra Gorizia, di fronte L’isola di Capr” c’era un’altra pizzeria: da Mario (che in precedenza si chiamava Vesuvio). C’era lavoro per tutti. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo