Chiude lo storico alimentari di Isabella a Vermegliano

In pensione la titolare Blasutti con la sua bottega da 37 anni nel rione ronchese: «C’è amarezza ma anche tanti ricordi che mi danno gioia, ci ho messo il cuore»
Bonaventura Monfalcone-17.10.2020 Chiusura alimentari-Signora Isabella-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-17.10.2020 Chiusura alimentari-Signora Isabella-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

/RONCHI

Per 37 anni ha servito migliaia di persone lavorando dietro al bancone del suo piccolo, ma fornitissimo negozio di alimentari. Sabato scorso, a malincuore, per Isabella Blasutti è arrivato il momento di chiudere per l’ultima volta la saracinesca al civico 24 di viale Garibaldi, a Ronchi dei Legionari. È arrivato, dopo 43 anni di lavoro, visto che, prima, aveva svolto la professione di commessa nel popolare negozio di casalinghi di “Celso Bei” in viale Garibaldi, il momento di godersi la pensione.

Il rione di Vermegliano perde così un suo punto di riferimento, un luogo dove fare la spesa, trovare tutto di ciò che si aveva bisogno, ma anche un posto dove far quattro chiacchere e chiedere consigli. La cittadina perde un altro dei cosiddetti negozi di vicinato, uno di quelli che per anni ha resistito e che non ha fatto mancare l’appoggio alla gente anche durante la chiusura totale dovuta alla pandemia.

Era il 1984, quando Isabella Blasutti aveva rilevato il piccolo esercizio commerciale che già fu delle cugine Bonaldo e Tomasin. «Qui ci ho messo il cuore – commenta mentre sta per chiudere il sipario sulla sua attività commerciale – ma ho anche potuto fare gli orari che più mi erano congeniali per non rubar spazio alla mia famiglia, a mio marito ed alle due mie figlie. Ho adottato il modello tedesco, aprendo solo al mattino, ma ciò non mi ha penalizzato, anzi».

A salutare Isabella nel suo ultimo giorno di lavoro anche il sindaco, Livio Vecchiet che, assieme a lei, ha ripercorso le tappe di questi quasi 40 anni al servizio del cittadino. «Ho avuto soddisfazioni enormi – ha proseguito la commerciante – con clienti che sono arrivati da tutta la cittadina. È grazie alla mia gente, alle persone che non hanno mai fatto mancare il loro apporto, la loro vicinanza, il loro calore, che posso chiudere con amarezza sì, ma anche con tanta gioia, potendo contare su meravigliosi ricordi».

La situazione è dura, per tutti. Lo è anche per i commercianti che, con fatica, hanno resistito alla crisi ed al proliferare dei centri commerciali. Quelle realtà che, ancora resistono a Ronchi dei Legionari e che, mai più di ora, sono vicine ai ronchesi. Non solo rimanendo aperti, ma anche dispensando consigli e qualche parola buona. Di loro bisognerà ricordarsi anche dopo che sarà finita l’emergenza. Perché anche loro sono il segno di una comunità viva e vicace. C’è chi, come Claudio Buttignon o Isabella Blasutti, titolari di piccoli negozi di alimentari a Vermegliano, si sono messi a disposizione per consegnare a casa le spese, così come ha fatto la Despar di via Stagni o Mattia Tuni del Nuovo Bar Acli che consegna le sue prelibatezze dal martedi alla domenica, dalle 13 alle 18, ma anche Milena e Paolo Tonzar, titolari de “La Botegheta” di via Roma, attiva dal gennaio del 1958, hanno continuato a servire la loro clientela dietro al bancone e tra gli scaffali che sono la loro vita. «Sono dispiaciuto di questa chiusura – ha detto il primo cittadino – e spero che qualcuno possa rilevare questo negozio e ribadire l’importanza che hanno questi luoghi per tutta la comunità. Il commercio di vicinato è qualcosa di fondamentale e lo abbiamo riscoperto proprio affrontando questa dura emergenza sanitaria. E non dobbiamo mai dimenticarcene».—

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