Chiude l’Imbarcadero, l’amarezza del titolare: «Fossalon sta morendo»

la storia
Il ristorante da Roby all’Imbarcadero in Via Isonzato a Fossalon chiude dopo 22 anni di attività alla vigilia della stagione estiva. È il settimo locale negli ultimi dieci anni a cessare l’ attività nel rione gradese.
«Le spese per mantenere un locale a Fossalon sono le stesse di un ristorante in centro a Grado, – spiega Roberto Cadenaro, proprietario del ristorante – ma i servizi e il flusso di persone sono diversi. Fossalon è un centro che sta morendo. Molti negozi e locali non ci sono più, e anche alcuni servizi come la banca e la posta sono stati chiusi, senza contare che non è stata fatta una manutenzione delle strade e dell’illuminazione».
Tutte queste condizioni, in aggiunta anche ai miasmi dovuti agli allevamenti e alla coltivazione dei campi, non aiutano a tenere in piedi un’attività. La situazione nel 1996 però, quando il locale era appena stato aperto, era ben diversa. Il ristorante si trovava in un piazzale che una volta era il ritrovo del paese agricolo. L’area era all’epoca di proprietà dell’Ersa (Ente Regionale dello Sviluppo Agricolo) ed era costituita da un bar– trattoria, un distributore di benzina e una merceria. Nel 1996 la trattoria è stata chiusa, un input per imbarcarsi nell’avventura della ristorazione.
«Ho firmato un contratto con l’Ersa e nei primi due anni ho mantenuto il locale com’era con il bar. – spiega Cadenaro – Poi ho deciso di avventurami nella cucina di solo pesce, proponendo piatti tradizionali, semplici ma di qualità»
Il punto forte del ristorante erano i prodotti freschi: il pesce veniva pescato nel Golfo, mentre frutta e verdura provenivano dalle campagne di Fossalon. La qualità del cibo dell’Imbarcadero è stata apprezzata in due numeri della Cucina Italiana nel 2002 e nel 2004. Tra i piatti forti la zuppa di pesce spinato, il risotto, la busara bianca o rossa di astice o scampi, e soprattutto l’antipasto caldo con cappe lunghe, cappe sante, canestrelli, cozze, vongole, cicale di mare, code di gambero.
«Io e la mia famiglia siamo felici di aver fatto questo percorso, contenti di aver conosciuto tanta bella gente e di essere diventati amici di alcuni clienti. – dice Cadenaro – Si lavorava bene soprattutto in primavera, c’è sempre stato un piccolo crescendo e negli ultimi anni si viveva decentemente malgrado i costi». Ad eccezione di qualche famiglia affezionata al locale di Fossalon, la maggior parte dei clienti veniva da Udine e dintorni, Aquileia, Trieste, dall’Isontino, ma c’erano anche austriaci e tedeschi, la squadra delle frecce tricolori, personaggi famosi come la Elisa, Roberto Baggio e molti altri.
Dieci anni fa l’Ersa è stata abolita e la Regione si è riappropriata del suo patrimonio. Roberto Cadenaro non è più riuscito a trovare un accordo conveniente con la Regione e ha deciso di chiudere. «Ero stanco e deluso dal sistema. – afferma Cadenaro – Quando si ha un’attività bisogna sempre cercare di progredire e ristrutturare il locale, ma non si hanno delle garanzie e a malapena si riesce a rientrare con le spese. Non ho mai ricevuto alcun contributo, ma ho sempre dovuto tirare fuori i soldi dall’attività. Ora vado in pensione». —
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